A volte non ce ne accorgiamo, a volte non li vediamo e a volte non lo sappiamo nemmeno, ma tutti i giorni, sopra le nostre teste, possono verificarsi eventi molto, molto particolari: alcuni di questi sono gli effetti ottici dell'atmosfera.
Il calore che proviene dal sole è il motore continuo che dà origine a tutti i fenomeni meteorologici, mentre l'acqua è la fonte di espressione con cui gli effetti si rendono visibili a noi.
In questa eXperience non voglio evidenziare tutte le tipologie di effetti ottici dell'atmosfera visibili su tutto il pianeta, ma solo quelli che sono più facili da vedere, da fotografare e che, più che altro, con un minimo di accortezza, possiamo scovare alle nostre latitudini.


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L'attrezzatura

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FOTOCAMERA
Tutte le reflex digitali Nikon (dalla Nikon D1 – 1999 – in avanti) sono prodotti eccellenti per questo genere di fotografia. Personalmente in passato ho utilizzato molte reflex digitali Nikon, che tuttora alterno alla mia fedele D300: chiaramente oggi, con il progresso tecnologico della fotografia reflex digitale da cui sono derivati netti miglioramenti della messa a fuoco e della qualità agli alti valori ISO, questa mia attività fotografica è ancora più piacevole e semplice da realizzare.

CAVALLETTO
Non è indispensabile poiché, fotografando in pieno giorno, avremo il problema inverso, ovvero l'avere troppa luce. Con l'avvento poi di obiettivi di buona qualità, per di più stabilizzati anche a lunghe focali, la necessità del cavalletto svanisce. Ci sono però occasioni estreme (raggio verde o foto notturne) dove un monopiede, o addirittura un buon cavalletto, è necessario, specialmente quando fotografiamo corone o aloni lunari, che richiedono un tempo di esposizione anche di alcuni secondi. Ed in accoppiata ad esso naturalmente dovremo avere la scatto remoto per eliminare definitivamente qualsiasi mosso.

OBIETTIVI
La famiglia degli obiettivi Nikkor è veramente vasta e non è sempre semplice scegliere l'ottica giusta per questo genere di fotografia, in una così ampia gamma. Tra i nuovi obiettivi DX “tuttofare” voglio evidenziare l'AF-S 18-200mm f/3.5-5.6G IF-ED DX VR II che propone una estesa escursione focale, adatta a quasi tutti gli scopi fotografici. Se invece vogliamo un corredo più professionale, per affrontare con maggiore specializzazione la fotografia di effetti ottici dell'atmosfera, occorrerà procurarci almeno 3 obiettivi Nikkor: il Nikkor 16-85mm f/3.5-5.6G ED VR AF-S DX, sempre pronto a qualsiasi situazione atmosferico-fotografica ed in grado, grazie anche al nuovo sistema di stabilizzazione, di realizzare immagini incise e corrette, contraddistinte da colori reali; quest'ultimo elemento risulta molto importante per un utilizzo scientifico della meteofotografia. Lo zoom Nikkor 70-300mm f/4.5-5.6G AF-S VR, il secondo obiettivo di questo corredo ideale, è utilissimo per carpire fotografare situazioni che, ad occhio nudo, si osservano con difficoltà: raggio verde, parelii, miraggi e tutti i fenomeni che oltre alla “classica” foto descrittiva necessitano di uno scatto a maggior ingrandimento. Elemento molto importante e non da sottovalutare di questo obiettivo tele è il diametro per l'attacco dei filtri da 67mm, uguale a quello del 16-85mm. Infine, come terzo elemento del nostro corredo, propongo il fisheye 10.5mm f/2.8G ED DX: si tratta di un obiettivo spettacolare, con un ampio campo di ripresa che lo rende ideale soprattutto per riprendere effetti particolari come i parelii e gli aloni, che si distribuiscono su una grande superficie del cielo. Normalmente è sufficiente sottoesporre, ma, se si vogliono usare dei filtri, occorre ricordare che si può inserire nell'apposito spazio una gelatina tra l'obiettivo e la macchina stessa.

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FILTRI
Delle decine, centinaia di filtri attualmente in commercio, solo pochi sono veramente utili o indispensabili. Tra di essi, indubbiamente, il filtro polarizzatore circolare: la sua ottima qualità lo rende indispensabile per questo genere di fotografia perché, insieme al paraluce di serie dell'obiettivo, permette di eliminare i riflessi nefasti, di dare omogeneità alla foto e, soprattutto, di offrire un maggior contrasto e definizione in quegli effetti dove i colori sono appena accennati o dove si mescolano con il colore bianco cotone delle nuvole. In accoppiata ad esso, ma solo in presenza di forte luce, possiamo utilizzare i famosi filtri ND di varia graduazione. Essi ci aiuteranno ad abbassare valori di esposizione in prossimità del sole.

LA LORO CATTURA
Chi solitamente fa questo tipo di fotografia sa già, alzando gli occhi al cielo, se sarà una giornata fotograficamente fortunata o meno. L'esperienza non inganna... ma ai principianti consiglio di avere sempre con sé la fotocamera… l'effetto atmosferico è inaspettato, veloce, fuggente ed a volte dura solo pochi secondi. Occorre procurarsi un paio di occhiali da sole polarizzati con una protezione UV 400: essi serviranno a scovare ed a rendere ancor più visibili effetti tipo aloni, parelii, arcobaleni ecc...

Quando si fotografano gli effetti ottici dell'atmosfera è necessario fotografare a ISO 400 durante un giorno “normale” e a sensibilità maggiori nei casi estremi; chiudere il diaframma per aver fuoco su tutto il fotogramma ed utilizzare tempi molto veloci.

Le nuvole non stanno mai ferme, esse sono in continuo movimento e mutazione, per cui più usate il tele, più occorre far attenzione ai micromossi. Subito dopo lo scatto è meglio rivedere – zoomando - la foto appena realizzata sul display LCD della fotocamera, così da poter controllare i contorni del “soggetto” fotografato perfettamente a fuoco.

ATTENZIONE: per evitare danni irreparabili alla retina degli occhi è necessario non guardate direttamente il sole, nemmeno con gli occhiali; è inoltre cercare di non fotografarlo direttamente, a meno che non si usino dei filtri specifici.

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