Mastodontico e completamente rinnovato rispetto alle precedenti versioni: l'ultima reincarnazione del mitico 105mm Micro di Nikon si candida come il nuovo punto di riferimento nel mercato degli obiettivi per macrofotografia… ma non solo.

a cura di Valerio Pardi

Presentazione Visto da vicino
La tecnologia
Tra fiori e insetti Un obiettivo straordinario
Macro definitivo? Non solo…  

 

Tra fiori e insetti

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È con questo setup –Nikon D200, AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED e kit Macro Flash R1– che ho provato sul campo il nuovo macro di casa Nikon. La prima impressione è di stare davanti ad un sistema goffo e ingombrante, complesso da gestire sul campo, insomma, più da studio fotografico che da micro caccia fotografica vagante.

Invece, dopo i primi scatti, mi son reso conto che questo sistema era estremamente flessibile e per niente in difficoltà sul campo, tra fiori e insetti. Il tutto può sembrare pesante, e i flash collegati alla parte frontale dell'obiettivo, aiutano a diminuire l'equilibrio generale del sistema ma quando si inizia a scattare ci si rende subito conto di alcuni innegabili vantaggi. Tra questi vi è la possibilità di mettere a fuoco in automatico grazie ad un sistema autofocus veramente veloce, grazie al motore AF-S, e alla messa a fuoco interna, che anche in posizione macro con rapporto 1:1 non allunga di un solo millimetro il barilotto dell'obiettivo. Il tutto rimane solido e compatto.

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Due esempi ripresi con questa configurazione.
Da segnalare l'ottimo lavoro svolto dalla Nikon D200 nel dosare e miscelare adeguatamente luce flash con quella ambiente.

Ora rispondo subito alla domanda che molti di voi si saranno già posti: come si comporta per quanto riguarda la nitidezza? Inutile dire e scrivere che è tra le migliori ottiche che mi sia capitato di provare in questo campo, perché le immagini valgono davvero più di mille parole. Ecco allora qualche esempio che ritengo esemplificativo della bontà ottica dell'AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED:

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Massimo rapporto di ingrandimento (1:1) sul sensore. Malgrado l'utilizzo di un diaframma piuttosto chiuso (f/14)
la profondità di campo è davvero insignificante. Nessuna traccia di aberrazioni cromatiche o cali di nitidezza.

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La profondità di campo è ridottissima, sembra di eseguire dei ritratti con un 400mm f/2.8 a 2 metri dal soggetto.
Se si mette a fuoco l'occhio, il resto del soggetto risulta sfocato. Inutile anche chiudere ulteriormente il diaframma perché la diffrazione vanificherebbe le ottime performance ottiche di questo obiettivo. Notevole anche la capacità di discernere i singoli
ommatidi nell'occhio composto di questa farfalla, risultato spesso appannaggio di obiettivi dedicati alla microfotografia,
non certo per un comune macro…ma questo nuovo 105mm non è un macro qualunque!

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Un pistillo di Ibisco scattato ad f/14 a mano libera, un risultato possibile solo grazie alla presenza
del sistema di stabilizzazione ottica delle immagini VR di seconda generazione.

Inutile dire che la distorsione è ottimamente corretta, praticamente inesistente. All'infinito a tutta apertura mostra un po' di vignettatura, del tutto fisiologica, che scompare diaframmando di un solo stop. Al rapporto di riproduzione massimo 1:1 invece, la vignettatura è assente anche all'apertura fisica f/2.8 (corrispondente a f/4.8 in termini di luminosità abbassata dall'estensione dello schema ottico). sotto controllo anche l'aberrazione cromatica laterale, del tutto invisibile a qualsiasi valore del diaframma.

Ricordo anche che l'AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED è compatibile sia con le reflex digitali con formato DX che con quelle a formato 24x36 FX e con le fotocamere a pellicola.

 
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