PC-E Nikkor 24mm f/3.5D ED tilt and shift nella fotografia di architettura

A cura di: Eugenio Tursi con la collaborazione di Saverio Lombardi Vallauri

Il nuovo obiettivo decentrabile e basculante Nikkor PC-E 24mm f/3.5 viene valorizzato dal pieno formato del sensore FX che consente di sfruttare a pieno la focale grandangolare. L'abbiamo provato in un lavoro di architettura urbana.


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Consigli pratici

L'applicazione dei movimenti di decentramento e basculaggio, tramite i controlli ed i blocchi presenti sul corpo macchina, ha un sapore di meccanica, 'concreto', che invoglia a sfruttarli per una ricerca creativa nell'ambito della ripresa architettonica!

Alcune considerazioni: i vari comandi sono di certo ben utilizzabili su reflex professionali e semi-pro della casa, ma nel momento in cui, per esempio, montiamo il 24mm su una D80 si notano alcune limitazioni di utilizzo. Infatti, durante la rotazione dell'ottica per applicare un decentramento orizzontale (su inquadratura orizzontale) notiamo l'interferenza del decentramento con la parte anteriore del flash della reflex. Se ruotiamo l'ottica in direzione opposta, nel tentativo di aggirare il problema 'a testa in giù', il comando di blocco dello stesso meccanismo finisce ancora per 'grattarvi' contro, e se il movimento è possibile si rischia di rovinare il rivestimento.

Decentramento verticale (mano libera!)

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Se i millimetri di decentramento possono sembrare pochi, si osservi quanto ci hanno consentito di recuperare
della Galleria di Milano, in un’inquadratura ‘ad altezza uomo’.

Anche il decentramento verticale si rivela non applicabile con la D80 nell'inquadratura orizzontale, dato che in questo caso è tutta la slitta di decentramento che sbatte contro il flash della reflex. Vero è che l'applicazione del decentramento avverrà prevalentemente in verticale su inquadrature verticali, e dunque la limitazione non dovrebbe impensierire più di tanto; fatto sta che un fotografo attrezzato con corpi macchina amatoriali si sentirà limitato. Usando invece una macchina anche solo semiprofessionale non si rilevano vincoli.

Per quanto riguarda i blocchi, il fotografo che li utilizza li troverà provvidenziali, mentre quello che non ne fa uso se ne chiederà il perché. Effettivamente passando dalla posizione 'libera' a quella 'bloccata' si percepisce un irrigidimento della struttura ottica.
Un po' scomoda da azionare la levetta per la rotazione del gruppo ottico.
La possibilità del controllo elettronico del diaframma sulle reflex compatibili è certo molto apprezzabile, anche perché consente di lavorare a priorità di tempi.
Molto bene per l'ampia ghiera di messa a fuoco: l'ottica non è certo piccola, ma il comfort in fase di messa a fuoco ripaga delle dimensioni.

Inquadratura normale
Posizionamento in bolla Applicazione decentramento
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Questa serie di esempi mostra esattamente in cosa consista l’operato di un’ottica decentrabile. Tre le fasi:
inquadratura, messa in bolla, decentramento.

Due note pratiche: il basculaggio non avviene sull'asse che passa per il punto nodale dell'ottica e ciò richiede di aggiustare l'inquadratura dopo avere effettuato il movimento. Il PC-E 24mm inoltre, come per altro con tutti gli obiettivi di questo tipo, non consente di eseguire contemporaneamente i due movimenti di decentramento e basculaggio lungo il medesimo asse; in pratica sono legati da un orientamento di 90 gradi l'uno dall'altro. Questo appare ovvio considerando che per superare questo limite il cerchio di immagine proiettato dall'obiettivo avrebbe dovuto essere molto maggiore, cosa improbabile per un obiettivo destinate al “piccolo formato” e non al banco ottico.

Un'utile avvertenza è quella di non utilizzare il paraluce nei decentramenti estremi, perché rischierebbe di rientrare all'interno dell'inquadratura in corrispondenza dei lati corti del fotogramma.

Nella versione inglese del manuale di istruzioni ho trovato che, in teoria, è possibile ottenere una versione modificata del PC-E 24mm, dotata dei movimenti non solo ortogonali tra loro, ma paralleli, anche se a fronte di un sovrapprezzo: “the two operations can be modified for a surcharge, to move in the same [parallel] direction”.

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Un esempio di decentramento orizzontale su un’inquadratura orizzontale.


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