La Coolpix 8400 ha un attacco filettato sull'ottica da 37mm "ma a filettatura inglese"; attraverso alcuni anelli
di raccordo è stato montato il filtro Infrarot 720
Parallelamente agli esperimenti con questi nuovi materiali, la possibilità di fotografare in IR in digitale ha iniziato a diventare una possibilità: é risaputa l'elevata sensibilità di molte compatte digitali alla radiazione infrarossa, nonostante un filtro low-pass "IR CUT" posto di fronte a qualsiasi sensore destinato alla ripresa a colori, sia esso di una compatta o di una reflex DSLR.
Ecco così i primi tentativi di infrarosso digitale utilizzando una Coolpix 990 prima, una 8400 poi, con risultati decisamente interessanti ma indubbiamente migliorabili: tempi di posa insostenibili a mano libera, rispetto allo scatto a pellicola IR con tempi di posa identici alle pellicole pancromatiche, grosse difficoltà in situazioni poco contrastate di effettuare la messa a fuoco in AF - la messa a fuoco in MF è quasi inutilizzabile in queste situazioni - ma soprattutto in diverse situazioni la comparsa di un'area più chiara nella parte centrale dell'immagine difficilmente correggibile in post produzione.
Di contro si cominciava ad intravedere un qualche spiraglio di soluzione, e ai problemi manifestati qualche soluzione alla fine si trovava. La sfida si stava comunque facendo sempre più avvincente, ma soprattutto si poteva finalmente cominciare a pensare a un infrarosso alternativo a quello a pellicola, da intervallare agli scatti eseguiti in modalità normale con la medesima fotocamera: era anche molto più facile realizzare dei confronti tra i normali scatti a colori senza filtro IR e quelli con il filtro, anche per capire la sensibilità della fotocamera digitale alla radiazione IR.