Di Gerardo Bonomo

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Nikon D70 e IR, primi approcci

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La fase di preparazione della prima Nikon D70 a cui è stato eliminato il filtro low-pass “IR CUT “:
è importantissimo procedere innanzitutto a scaricare il condensatore del flash. Sulla Rete esistono procedure similari;
la cosa è fattibile, tutto si può fare, purché lo si sappia fare. Va da sé che la sola apertura della fotocamera non eseguita dall'assistenza ufficiale fa immediatamente decadere la garanzia. In teoria il filtro low-pass “IR CUT “ rimosso può anche
essere riposizionato sopra il sensore ma, non disponendo di una "camera chiara" non è possibile garantire la
totale assenza di pulviscolo ed elementi estranei appoggiati al sensore ed alle superfici del filtro all'atto del riposizionamento.

In astrofotografia nel frattempo si cominciavano a fare grossi passi avanti sul fronte delle modifiche e delle personalizzazioni delle DSRL, e arrivai così a provare una prima fotocamera DSRL che consentiva di ottenere un infrarosso di tutto rispetto: si trattava di una Nikon D70 a cui, con la scientifica complicità del laboratorio di assistenza ufficiale Nital ricoperto dall'L.T.R. di Torino, era stato rimosso il filtro low-pass “IR CUT “ posizionato di fronte al sensore, proprio quel benedetto filtro ''verdino'' il cui compito è proprio quello di IR CUT, cioè di eliminare il più possibile proprio la nostra beneamata lunghezza d'onda IR.

Le prove effettuate in contemporanea con una normale D70 a cui non era stato rimosso il filtro low-pass “IR CUT “ davano vittoria assoluta alla D70 senza il filtro low-pass “IR CUT “: tempi di scatto pari a una normale D70, corretto funzionamento del sistema AF con il filtro nero montato sull'obiettivo, funzionamento del sistema esposimetrico. L'unica pecca, ma in questo comune a qualsiasi reflex a pellicola, era il fatto di non poter visualizzare né l'inquadratura né tanto meno il soggetto prima dello scatto, causa il fatto che il filtro nero posto sull'obiettivo oscura quasi completamente la visione nel mirino, e in modo molto più evidente rispetto alla SRL a pellicola 24x36, causa la ridotta grandezza dello schermo di messa a fuoco e il minor ingrandimento ottenuto dal pentaprisma delle DSRL con sensore in formato DX. Comunque la macchina funzionava in tutte le sue funzioni e ci si poteva permettere il lusso di lavorare tranquillamente a mano libera.

 
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