Filmato intervallato, ovvero l'effetto Koyaanisqatsi Time Lapse e Stop Motion: interpretare il Tempo

A cura di: Gerardo Bonomo

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Aumentare o diminuire i 24/25 fotogrammi al secondo
 

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Presentata circa un anno fa, la Nikon D5000 è stata la prima Nikon DSLR con monitor orientabile; anche se la sua collocazione di mercato è al di sotto delle reflex professionali, ha un rapporto qualità/prezzo/prestazioni estremamente interessante, unito a una notevole compattezza ed ergonomia.

I fotogrammi per secondo, in inglese frames per secondfps”, costituiscono l'unità di misura della frequenza delle immagini fisse che compongono un filmato, frequenza denominata frame rate; un filmato è infatti una sequenza di immagini fisse, visualizzate ad una frequenza sufficientemente alta da essere percepite dall'occhio non più come statiche bensì come immagini in movimento.
In italiano il termine è tradotto anche come "fotogrammi al secondo", "frame per secondo", "frame al secondo", "immagini per secondo" oppure "immagini al secondo".

L'occhio umano percepisce un filmato realizzato e riprodotto a 24/30 fotogrammi al secondo con la stessa sensazione di movimento che percepisce guardando la realtà; in base a questa soggettiva percezione della realtà, noi possiamo “sentire” come velocissimo il passaggio di un'automobile lanciata a 200 all'ora, mentre come lentissimo il trascinarsi di una tartaruga o di una lumaca. Non ci è invece possibile percepire movimenti ancora più rallentati, come lo sbocciare di un fiore.
In base a questi limiti fisiologici della percezione della realtà, non siamo in grado di percepire eventi che si svolgono a velocità rapidissime, come una racchetta da tennis che colpisce una palla, o un ago che fa scoppiare un palloncino pieno d'acqua, e ugualmente non siamo in grado di percepire eventi che si svolgono molto lentamente, come lo sbocciare di un fiore piuttosto che il sorgere o il tramontare della luna.
Possiamo però produrre un'illusione artificiosa dell'animazione mediante una rapida successione di pose che, superando il tempo di percezione dell'occhio umano (approssimabile al valore di 10 Hz, ovvero 10 fps), ci restituisce l'impressione di osservare qualcosa in movimento.

Per gli eventi più veloci della nostra percezione, è necessario registrare la sequenza a un numero di fotogrammi superiore a 24, con l'effetto chiamato “rallenty”: per questa attività si usano apposite videocamere, oggi disponibili anche in versione amatoriale, che possono registrare da 200 fino a oltre 1.200 fotogrammi al secondo. Naturalmente sono disponibili anche videocamere professionali in grado di registrare migliaia di fotogrammi al secondo, così da permettere all'occhio di percepire eventi che accadono a velocità elevatissime.
Un evento della durata, poniamo, di un secondo, viene fissato su 200, 400, piuttosto che 1.200 fotogrammi al secondo; il filmato di un secondo registrato su 1.200 fotogrammi, viene poi visualizzato ai canonici 24 o 25 fps a seconda degli standard di riproduzione. Dividendo 1.200 per 25 si ottiene 48, che sono i secondi di visione reale durante il quale l'occhio osserva l'evento che nella realtà è durato solo un secondo. In questo modo abbiamo la possibilità di osservare la dinamica invisibile dell'evento.
 

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Decentrando la fotocamera sull'attacco rapido della testa è possibile lasciare libero lo slot della batteria, in modo da poterla sostituire in pochi secondi anche durante la realizzazione di una sequenza; naturalmente una volta sostituita la batteria sarà necessario riavviare la sequenza. Per la Nikon D5000 esiste comunque un alimentatore a rete dedicato (connettore di alimentazione EP-5 insieme all'adattatore ca EH-5a); con l'alimentatore è evidentemente necessaria una rete elettrica, piuttosto che un inverter montato nella presa 12V dell'automobile.
La Nikon D5000 riesce comunque ad eseguire oltre 1.000 scatti in sequenza con l'ausilio di una singola batteria EN-EL9a completamente carica.

La maggior parte delle reflex digitali Nikon possono essere alimentate via rete con gli appositi alimentatori, e così diverse Nikon Coolpix: qui una P6000 collegata al suo alimentatore EH-66; in questo caso la batteria incorporata nella fotocamera, se carica, funge da “batteria tampone” nel caso la corrente di rete venisse a mancare per un breve periodo, scongiurando così il rischio di vanificare la sequenza.

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Per gli eventi più lenti della nostra percezione, invece, è necessario registrare la sequenza a un numero di fotogrammi inferiore ai 24, con l'effetto chiamato Time Lapse: i soggetti che normalmente percepiamo come in normale movimento sembreranno correre, quelli il cui movimento è pressoché inavvertibile, come lo sbocciare di un fiore, verranno percepiti in un reale movimento, più vicino alla nostra normale percezione. Esattamente come siamo in grado di guardare il nostro pugno e vedere le dita che si muovono, ugualmente potremo vedere il bocciolo di un fiore aprirsi e i petali disporsi a formare la corolla.
In questa eXperience ci occuperemo dell'effetto Time Lapse.

In sintesi, lavorando in Time Lapse, o Filmato accelerato, possiamo ottenere:

  1. un filmato in cui il movimento del soggetto, non percepibile ad occhio nudo, si rivela di solito con una dinamica plastica e solenne
     
  2. un filmato in cui il movimento del soggetto, comunque percepibile a occhio nudo, si rivela come fortemente accelerato, fornendo comunque informazioni che l'occhio non è in grado di sommare guardando direttamente la realtà, come la banchina di una fermata del treno che si svuota di passanti, l'alternanza delle macchine in stop&go ai semafori, i movimenti della folla e delle persone, sia in interni che in esterni.



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A confronto un filmato registrato con Nikon D5000 a 24 fps confrontato con tre differenti time lapse: a 1 fotogramma al secondo, a 1 fotogramma ogni 10 secondi e a 1 fotogramma ogni 30 secondi; nel filmato a 24 fps è visibile solo il movimento della lancetta dei secondi del cronometro; a 1 fotogramma al secondo si comincia a percepire il movimento della lancetta dei minuti; a 1 fotogramma ogni 30 secondi si percepisce anche il movimento della lancetta delle ore, mentre la lancetta dei secondi sembra che salti dalla posizione 24 alla posizione 55, quindi di 30 secondi per volta, che è esattamente il frame rate con cui è stata eseguita l'ultima parte del filmato.

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Il “film accelerato”, Time Lapse Movie delle Coolpix

Già da tempo diversi modelli di Coolpix offrono questa funzione: è possibile registrare fotogrammi intervallati che a fine registrazione risulteranno già montati in un videoclip con estensione .avi, per un massimo di 1.800 fotogrammi consecutivi e con intervalli di tempo che possono essere selezionati su 30”, 1', 5', 10', 30' e 60 minuti. La risoluzione massima è di “soli” 640x480 pixel; la maggior parte delle funzioni di personalizzazione sono disabilitate, quindi esposizione, bilanciamento del bianco e altri parametri vengono gestite in modalità auto. Il risultato finale è sempre molto accattivante nonostante il “limite” dell'intervallo di tempo minimo di soli 30 secondi, un tempo alla fine troppo veloce per catturare alcune situazioni in progress lento ma non lentissimo; ottimo per seguire lo sbocciare di un fiore, piuttosto che la levata o il tramonto della Luna, ma troppo veloce per fissare situazioni che si svolgono a velocità leggermente superiori, come l'alternarsi delle file delle auto ai semafori, piuttosto che la camminata di un pedone.


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Nella Coolpix P6000 è possibile utilizzare sia il filmato accelerato che l'intervallometro; nel filmato accelerato
la fotocamera, una volta raggiunto il numero massimo di fotogrammi (1.800), salverà automaticamente la sequenza
in un file video con estensione .avi; è possibile scegliere l'intervallo su 6 opzioni; oltre al modo autofocus,
anche esposizione e bilanciamento del bianco sono automatici, anche se è possibile attivare la staratura
intenzionale dell'esposizione.

 

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