Anatomia dell'adattatore a baionetta Nikon FT-1 Mount Impiego dell'adattatore Nikon FT-1 con Nikkor AI, AIs e F
Adattatore Nikon FT-1 con obiettivi Nikon AF di tipo G e D... 10.5mm f/2.8G ED DX Fisheye-Nikkor e compatibilità con FT-1 e Capture NX2
Impostazioni di ripresa da preferire in base alle situazioni Consigli per scattare con i lunghi fuochi: anche a 2.700mm
Nikon FT-1 Mount per riprese macro close-up Nikon Fieldscope VR: superare la barriera della focale 5.000 mm
I vantaggi del sensore CX rispetto ai sensori DX e FX La baionetta Nikon F Mount: la storia insegna

Impiego dell'adattatore Nikon FT-1 con obiettivi Nikon AF di tipo G e D e AF-I di tipo D

Ingransci l'immagineCon questi obiettivi è possibile lavorare esclusivamente in Manual Focus, mentre la misurazione esposimetrica può essere selezionata in modalità Spot, Media e Matrix. L’autofocus quindi è disabilitato e la focheggiatura avviene agendo direttamente sulla ghiera di messa a fuoco dell’obiettivo; premendo il pulsante OK posto alla destra del display delle Nikon 1 è possibile raddoppiare l’ingrandimento dell’immagine inquadrata sul monitor, agevolando così la messa a fuoco, pur manuale.

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Un obiettivo Nikkor 35/70 1:2.8 D, con questo tipo di ottiche è possibile lavorare esclusivamente in modalità Manual Focus.

Impiego dell'adattatore F Mount con obiettivi Nikon AF-S tipo G e D

Con questi obiettivi, che sono dell’ultima generazione, è possibile lavorare tanto in modalità autofocus che manual focus e con tutti i sistemi di misurazione esposimetrica. La modalità di messa a fuoco deve essere impostata su AF-S (AF singolo) e il modo area AF è fissato sul punto AF singolo con impiego del solo punto AF centrale. È inoltre possibile attivare il sistema di riduzione delle vibrazioni VR, se presente sull’obiettivo.

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Solo usando gli obiettivi 1 Nikkor selezionando la modalità MF è possibile effettuare una regolazione fine della messa a fuoco manuale ruotando la ghiera multiselettore e verificando la bontà della messa a fuoco sia attraverso l’indicatore di messa a fuoco che attraverso il display (e il mirino nel caso della Nikon 1 V1) con la possibilità di ingrandire fino a 10 volte l’area inquadrata agendo sul comando di ingrandimento/riduzione della fotocamera.


 

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Usando sull’FT-1 un obiettivo Nikkor di ultima generazione è possibile utilizzare la modalità autofocus anche se solo in modalità AF-S.

In modalità Manual Focus, invece, è possibile visualizzare la corretta messa a fuoco in modo diretto sul display della fotocamera, il cui ingrandimento può essere raddoppiato premendo il pulsante OK, o in modo indiretto con il telemetro elettronico che compare in alto a destra sul display: i triangoli suggeriscono il corretto senso di rotazione della ghiera di messa a fuoco; il riferimento centrale si accende quando la messa a fuoco è corretta. ( Immagine simulata, i triangoli e il pallino di corretta messa a fuoco nel display sono bianchi )


 

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AF-S Teleconverter
TC 20E II 2x Aspherical.
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AF-S Teleconverter TC 20E II 2x Aspherical.
       
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L’obiettivo AF-S Nikkor
70-200mm 1:2.8 G II ED AF-S, unito al Teleconverter TC 20E II 2x Aspherical porta la focale massima (angolo di campo equivalente) a 400mm sul formato FX.
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Sul formato CX delle Nikon 1, la focale massima corrispondente (angolo di campo equivalente) diventa invece 1.080mm.
       
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Nikon PC-E Micro Nikkor 45mm 1:2.8 ED; insieme al modello PC-E 85mm è pienamente compatibile con l’FT-1. Il terzo obiettivo, il PC-E NIKKOR 24mm f/3.5D non è compatibile con l’FT-1 per un ingaggio tra l’obiettivo e il piede dell’adattatore.
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Nikon PC-E Micro Nikkor 45mm 1:2.8 ED; insieme al modello PC-E 85mm è pienamente compatibile con l’FT-1. Il terzo obiettivo, il PC-E NIKKOR 24mm f/3.5D non è compatibile con l’FT-1 per un ingaggio tra l’obiettivo e il piede dell’adattatore.
       
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AF VR Nikkor 80-400mm 1:4.5-5.6 D ED.
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È sufficiente portare la ghiera del diaframma su f/32 – ed eventualmente bloccarla con il Lock arancione per comandare il diaframma dell’obiettivo direttamente dalla fotocamera.
       
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AF-S Nikkor 500mm 1:4 G ED VR: come ottenere un 1.350mm con luminosità massima a 1:4 e stabilizzatore perfettamente funzionante.


10.5mm f/2.8G ED DX Fisheye-Nikkor

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L’obiettivo Fisheye AF FISHEYE NIKKOR
10.5MM 1:2.8 G ED.
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L’obiettivo Fisheye Nikkor 10.5mm f/2.8G ED DX è un particolare fisheye su formato DX che può essere successivamente postprodotto attraverso Nikon Capture NX2 per raddrizzare l’immagine, oltre a controllarne la distorsione e l’aberrazione cromatica laterale.

L’adattatore Nikon FT-1 per Nikon 1 grazie alle contattiere CPU informa la fotocamera del tipo di ottica innestata. Ma Nikon Capture NX2 è in grado di lavorare un file, naturalmente NEF, scattato con un 10.5mm innestato su una Nikon 1?


Vediamo:

 

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Dopo aver verificato di possedere l’ultima versione di Nikon Capture NX2, 2.3.2 o successiva, aprire il file NEF scattato con il 10,5mm su Nikon 1.
Il software ha riconosciuto attraverso i dati Exif il tipo di ottica e permette quindi di entrare negli specifici menù a lei dedicati. Nel Menù “Correzioni fotocamera obiettivo” selezionare “Obiettivo Fisheye”. Selezionando anche “Aree senza dati immagine”…
Si ottiene un’immagine correttamente raddrizzata con le aree prive di immagine riempite con il colore preventivamente selezionato.
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Se invece si seleziona la sola opzione “Obiettivo Fisheye”…
Si otterrà l’immagine perfettamente raddrizzata, con una minima perdita di campo inquadrato.
Ecco il confronto con l’immagine
originale non postprodotta.
     
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È anche possibile correggere l’Aberrazione Cromatica Laterale.
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Andando a modificare le dominanti Rosso – Cyano e Blu – Giallo responsabili dell’Aberrazione Cromatica Laterale.
La differenza è già evidente.
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Ecco l’immagine modificata con Capture NX2 sia come distorsione che come Aberrazione Cromatica laterale.
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L’immagine originale.

L’ultima versione di Nikon Capture NX 2 è raggiungibile come aggiornamento gratuito per i possessori di licenza Capture NX 2 sul Sito Nikon di Supporto Europeo.

Impostazioni di ripresa da preferire in base alle situazioni


Vedremo di seguito, per punti, come scegliere la modalità di esposizione, il tipo di otturatore preferibile e/o la sensibilità ISO. Ma anche quando adottare l'autoscatto o il telecomando ML-L3, come attaccarla al computer per programmare un time lapse.

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Quando si usano focali molto lunghe, siano esse native o generate dall’uso di moltiplicatori di focale, piuttosto che di crop generati dall’utilizzo di sensori di formato differente rispetto al formato FX è necessario prestare molta attenzione alle procedure di scatto per ottenere i risultati migliori.

A) Formato file: proprio per il fatto che siamo nel campo della fotografia estrema, si raccomanda l’utilizzo del formato file NEF anziché JPG; grazie a programmi come Nikon ViewNX2 o Capture NX2 sarà poi possibile in postproduzione modificare ad hoc la maggior parte delle impostazioni che erano state selezionate sulla fotocamera all’atto dello scatto, a cominciare dal bilanciamento del bianco, per passare poi alla nitidezza, la saturazione, il contrasto e diversi altri parametri. In modalità NEF è possibile recuperare immagini che sono state inavvertitamente sotto o sovraesposte fino a 2 stop. Se non avete ancora disponibile il software necessario o ancora non vi siete sufficientemente impratichiti, potrete scattare, sempre a piena risoluzione, in modalità NEF+JPG: potrete utilizzare fin da subito le immagini in formato JPG, rimandando eventuali postproduzione a un momento successivo, avendo scattato la foto simultaneamente anche in formato NEF. Ricordiamo raggiungibile gratuitamente l’ultima versione di Nikon View NX2 o il software Nikon Capture NX 2 opzionale, dal Sito Nikon di Supporto Europeo.

B) Messa a fuoco: il sistema di messa a fuoco utilizzabile dipende dal tipo di obiettivo Nikon innestato sull’adattatore; solo con gli obiettivi Nikon di tipo AF-S G e D è possibile utilizzare sia il sistema autofocus che manual focus. Usando il sistema autofocus la modalità di messa a fuoco deve essere impostata su AF-S (AF singolo) e il modo area AF è fissato sul punto AF singolo con impiego del solo punto AF centrale. Poiché non è possibile utilizzare il sistema Autofocus AF-C (autofocus continuo) si suggerisce di non fotografare soggetti in rapido avvicinamento o allontanamento dalla fotocamera, in quanto con l’adattatore FT-1 la macchina non è in grado di agganciare il soggetto attivando il calcolo del punto futuro, prevedendo quindi dove sarà posizionato un soggetto in movimento nel momento in cui verrà premuto a fondo il pulsante di scatto. Usando la modalità manual focus con le ottiche Nikon dell’ultima generazione, è possibile controllare la bontà della messa a fuoco attraverso il telemetro elettronico della fotocamera; il nostro suggerimento rimane però quello, in caso di utilizzo del MF, quello di effettuare dei bracketing di messa a fuoco fino a trovare il perfetto punto di fuoco del soggetto inquadrato. Va da sé che il MF va impiegato con soggetti statici, non con soggetti in movimento. È inoltre possibile attivare il sistema di riduzione delle vibrazioni VR, se presente sull’obiettivo.

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C) Picture Control: molti parametri di scatto, dalla nitidezza alla saturazione, dal contrasto alla luminosità, possono essere preventivamente salvati in uno o più Picture Control direttamente sulla fotocamera; prima di scattare l’immagine sarà poi possibile selezionare il Picture Control considerato più idoneo alla situazione per poter con una sola azione personalizzare la maggior parte dei parametri della fotocamera. I Picture Control possono anche essere ideati “a tavolino“ attraverso il programma Picture Control Utility e caricati poi sulla fotocamera. Maggiori dettagli sul “mondo” Nikon Picture Control sono raggiungibili dall’eXperience Nikon Picture Control: l'immagine su misura anche a luminosità negativa.

D) Misurazione esposimetrica: è possibile scegliere tra le tre misurazioni disponibili:
Spot: misura il cerchio di 2mm centrato sull’area di messa a fuoco selezionata, che con l’adattatore FT-1 sarà sempre quella centrale; è il sistema di misurazione dell’esposizione che rileva la luminosità direttamente sul soggetto inquadrato – purché al centro dell’immagine, in questo caso - indipendentemente dalla riflettanza del resto della scena inquadrata.

Ponderata Centrale: misura il cerchio di 4,5 mm al centro del fotogramma.
Matrix: la fotocamera misura un’ampia area del fotogramma confrontandola con un database di situazioni memorizzati nella fotocamera per ottenere la migliore misurazione esposimetrica nella maggior parte delle situazioni.

E) Bilanciamento del bianco: suggeriamo di impostare il bilanciamento del bianco in base alla stima del tipo di luce che illumina il soggetto, sia essa luce solare, cielo nuvoloso, incandescenza piuttosto che fluorescenza; sarebbe da evitare il bilanciamento del bianco in modalità Auto. Se comunque avete impostato nel Formato File il formato NEF è anche possibile migliorare o modificare sostanzialmente il bilanciamento del bianco in postproduzione.

F) Sensibilità ISO e Noise Reduction: scattare con lunghi fuochi prevede tra i vari problemi il micromosso: anche usando un tempo di scatto relativamente veloce come 1/250 di secondo, perfetto fino a una certa lunghezza focale, quando si sale oltre i 200mm di focale, anche se per merito di un crop, il tempo di scatto non è mai sufficientemente veloce; cerchiamo quindi di impostare un tempo di scatto tra i più veloci disponibili in base alle condizioni di illuminazione, come 1/1000 o anche 1/2000 di secondo. Se le condizioni di luce non lo consentono bisognerà cominciare a salire con la sensibilità, attivando al contempo il NR (Noise Reduction) sugli alti ISO. Gli NR selezionabili sono due, uno sugli alti ISO, l’altro sulle pose lunghe; quello qui necessario da attivare è quello sugli alti ISO.

G) VR: la maggior parte degli obiettivi Nikon dotati di funzione VR (Vibration Reduction) possono attivare questa funzionalità anche utilizzati insieme all’adattatore FT-1. Consigliamo di attivare il VR quando si lavora con la Nikon 1 e un obiettivo VR a mano libera; bisogna al contempo ricordarsi di disattivare il VR se la fotocamera è stata assicurata a un treppiedi, pena un decadimento evidente della qualità dell’immagine, fenomeno che non dipende dall’impiego dell’adattatore FT-1 ma più generalmente dall’utilizzo del VR attivo quando qualsiasi fotocamera con qualsiasi obiettivo è fissata su treppiedi. In merito alle potenzialità VR dell’obiettivo in uso fate riferimento allo specifico modello se offre o meno l’opzione usabile su treppiedi.

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Su treppiedi disabilitare sempre il VR e utilizzare il Remote Control ML-L3 oppure l’autoscatto.
AF-S NIKKOR 16-85mm f:3.5-5.6 G ED.
Il sistema di stabilizzazione è perfettamente compatibile con l’adattatore FT-1 su Nikon 1.


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Nikon 1 V1 con FT-1, moltiplicatore di focale TC-20
e obiettivo catadiottrico Nikkor Reflex 500mm f/8.


H) Monopiede o treppiedi? con focali superiori ai 200mm lavorare a mano libera è piuttosto complesso, oltre la focale 600mm è virtualmente impossibile, anche utilizzando tempi di scatto ultraveloci; se non è possibile utilizzare un treppiedi, anche un monopiede può essere certamente d’ausilio, perché in grado di stabilizzare molti micromovimenti involontari del fotografo che deve mantenere in posizione un oggetto che può essere anche piuttosto ingombrante e pesante; il monopiede poi affatica il fotografo tra uno scatto e l’atro, quando per esempio è in attesa del soggetto giusto, come nella fotografia naturalistica piuttosto che sportiva; l’unione tra lo smorzamento delle vibrazioni dato dal monopiede e dalla presa salda della fotocamera da parte del fotografo ne fanno un binomio piuttosto affidabile, anche usando treppiedi non di livello professionale. Il discorso cambia invece quando si intende utilizzare un treppiedi in una situazione critica come appunto lo shooting con i lunghi fuochi. Se possiamo affermare che la maggior parte dei m

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