Anatomia dell'adattatore a baionetta Nikon FT-1 Mount Impiego dell'adattatore Nikon FT-1 con Nikkor AI, AIs e F
Adattatore Nikon FT-1 con obiettivi Nikon AF di tipo G e D... 10.5mm f/2.8G ED DX Fisheye-Nikkor e compatibilità con FT-1 e Capture NX2
Impostazioni di ripresa da preferire in base alle situazioni Consigli per scattare con i lunghi fuochi: anche a 2.700mm
Nikon FT-1 Mount per riprese macro close-up Nikon Fieldscope VR: superare la barriera della focale 5.000 mm
I vantaggi del sensore CX rispetto ai sensori DX e FX La baionetta Nikon F Mount: la storia insegna

 

Consigli per scattare con i lunghi fuochi: anche a 2.700mm

Quando parliamo di focali corrispondenti nel formato full frame 24x36 FX di 500, 1.000 e più millimetri, la sensibilità alle vibrazioni della fotocamera si fa estrema. Obbligatorio quindi l’uso del treppiedi, accoppiato all’attivazione dell’otturatore a mezzo autoscatto o telecomando Nikon ML-L3. Attenzione al seeing, articolato su tre punti:
inquinamento atmosferico: fotografando un soggetto distante centinaia di metri o diversi chilometri va da sé che sarà necessario attraversare uno strato di aria molto più spesso rispetto a uno scatto a un soggetto distante pochi metri; se l’aria è inquinata il soggetto perderà di contrasto e di nitidezza.
pulviscolo atmosferico: a seconda dell’altitudine sul livello del mare e dalla umidità relativa l’aria potrà essere più o meno densa di pulviscolo atmosferico e di umidità che a loro volta possono portare a una perdita di contrasto e di nitidezza.
Moti convettivi: in una giornata afosa o in una situazione in cui ci possono essere notevoli differenze termiche localizzate tra un punto e l’altro della scena per esempio a causa del riscaldamento invernale, possono crearsi di moti convettivi di aria calda che tende a risalire verso l’alto; siccome l’aria calda ha una densità differente rispetto alla circostante aria a temperatura più bassa e in più e in movimento, può creare anche in questo caso una riduzione del contrasto e della nitidezza, se non addirittura delle aberrazioni nell’immagine finale. Mai fotografare stando all’interno di un locale riscaldato puntando l’obiettivo fuori da una finestra aperta: i moti convettivi dell’aria calda che uscirà dalla finestra porteranno a una riduzione intollerabile della risoluzione dell’immagine finale.

Finalmente: 2.700mm

E dopo tutto questo gran teorizzare, vediamo come si comporta sul campo l’adattatore Nikon FT-1 con un lungo fuoco.
 

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Sia per ragioni di moltiplicazione focale che di compatibilità ottiche abbiamo innanzitutto montato sul FT-1 un vecchio moltiplicatore di focale Nikon Teleconverter TC-200.
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L’obiettivo catadiottrico Nikkor 500mm f/8 non è infatti direttamente compatibile con l’adattatore FT-1 a causa di un ingaggio tra l’obiettivo e il piede del FT-1.
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Abbiamo aggiunto un Nikkor 500mm f/8 a specchio.
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Ottenendo in questo modo una focale 1.000mm sul formato FX che diventa 2.700 mm sul formato CX delle Nikon 1.


 

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Abbiamo innanzitutto assicurato il gruppo Nikon V1 + FT-1 + TC-200 + 500mm a un robusto treppiedi.
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Abbiamo eseguito uno scatto con l’obiettivo 1 NIKKOR VR 30-110 mm f/3.8-5.6 qui alla focale 30mm.
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E qui alla focale 110mm; non fatevi ingannare dalla focale nativa; un 110mm sul formato CX è già un 300mm (circa) sul formato FX, si intravvedono appena le caselle rosse della posta.
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Ed ecco il risultato con la focale 2.700mm.
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Abbiamo anche eseguito uno scatto posizionandoci a un metro di distanza dalle buche delle lettere.
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E abbiamo confrontato
i due scatti: calcolando
il pessimo seeing della giornata il risultato ci pare accettabile.
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Va tenuto presente che la distanza tra la fotocamera e il soggetto montando il 2.700mm era di 162 metri in linea retta, a cui va aggiunta l’altezza a cui ci si trovava al momento dello scatto, per arrivare il linea retta a circa 190 metri di distanza. Obiettivo e moltiplicatore progettati quarant’anni fa e con quasi mezzo secolo di utilizzo sulle spalle hanno ancora fatto il loro dovere.
       
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A 2.700mm
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La distanza in linea d’aria è intorno ai 1.500 metri. Nonostante la giornata fosse fredda il seeing era alterato dai moti convettivi dell’aria calda dei riscaldamenti che saliva attraverso i tetti dei palazzi. Grazie al fatto che gli scatti erano stati georeferenziati On-Camera attraverso l’unità GPS GPN-100 è bastato unire virtualmente due scatti con l’apposito programma reperibile all’interno di Nikon View NX2 per poter calcolare con buona stima la distanza tra i due scatti, e di conseguenza tra i due luoghi, quello da cui è stato eseguito lo shooting e quello dove si trovava il soggetto.
       

Nikon FT-1 Mount per riprese macro close-up

Sull’adattatore FT-1 non solo è possibile montare i teleobiettivi ma, naturalmente, ogni tipo di focale, compresi gli obiettivi macro e non solo. Ecco la prova sul campo:

 

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Con l’obiettivo 1 Nikkor VR
10-30mm f/3.5-5.6
Alla focale 30mm alla minima distanza di messa a fuoco.
Con l’obiettivo Micro Nikkor 60mm f/2.8 G, diaframmato
a f/11.
Sempre con il Micro Nikkor 60mm alla minima distanza di messa a fuoco. L’Omega Speedmaster qui fotografo era già stato utilizzato come soggetto diversi anni fa, in una eXperience sull’allora mitica Nikon COOLPIX 990.

 

 

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Qui sulla Nikon 1 V1 abbiamo montato
un anello di inversione originale Nikon
che permette di montare gli obiettivi con
passo filtri 52 mm invertiti.
All’anello di inversione è stato aggiunto un obiettivo
Nikkor AI 20mm f/3.5, un obiettivo che all’epoca era stato appositamente progettato per lavorare anche come obiettivo macro se montato invertito sul corpo macchina,
su un tubo di prolunga o su un soffietto. Ne abbiamo già parlato in questa eXperience.


 

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L’obiettivo Nikkor AI 20mm f/3.5 montato sull’anello
di inversione.
L’obiettivo Nikkor AI 20mm f/3.5 montato sull’anello di
inversione.
Qui l’obiettivo è stato collegato
al tubo di prolunga PK-13, aumentando in modo notevole l’ingrandimento ottenuto.


 

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Ed ecco il risultato finale: va tenuto presente che la lancetta del cronometro è stata fotografata attraverso il perspex stampato così da aumentare l’ingrandimento del quadrante che sormonta la cassa dello Speedmaster. Nella realtà la freccia della lancetta in cui è posizionato il trizio fosforescente non è lunga più di 4 millimetri.


 

 

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