Le straordinarie tecnologie Large High Resolution “LHR” e Real High Definition “RHD” nella ripresa di affreschi e dipinti di grandi dimensioni applicata anche all'Opera di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.
© Immagini di Gerando Bonomo e HALTADEFINIZIONE® su gentile concessione del Comune di Padova – Direzione Musei Civici

A cura di Gerardo Bonomo

» Introduzione » L'affresco, il primo esempio di gigantografia
» L'affresco e la sua riproduzione fotografica » Il Gigapixel, questo sconosciuto
» Large High Resolution “LHR”: finalmente uno standard » La Cappella degli Scrovegni: niente di più difficile!
» Che notte quella notte! » Conclusioni e appendice tecnica

 

Il Gigapixel, questo sconosciuto

Un gigapixel permette di avere contemporaneamente una quantità quasi infinita di informazioni e quindi la visione contemporanea sia del globale che del dettaglio; questa eXperience racconta di come è possibile osservare quasi contemporaneamente l'intero ciclo degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni e, con un colpo di mouse, convergere su un particolare.
Nel caso degli Scrovegni e non solo, quando l'opera d'arte è posizionata in alto o comunque distante rispetto all'osservatore, la tecnica del gigapixel permette un'osservazione dell'affresco materialmente impossibile dal vivo; succede in un certo senso il contrario di quello che normalmente avviene in fotografia, se di solito la foto è una riproduzione sommaria della realtà, il gigapixel è una riproduzione dell'affresco che per i motivi appena detti oltrepassa la capacità di visualizzazione dal vivo.

In linea più generale, parlando del sito www.haltadefinizione.com, dove è già possibile ammirare alcuni importanti capolavori della nostra storia dell'arte, fino allo scorso settembre 2010 la visualizzazione e la navigazione all'interno delle opere fotografate era limitata da una finestra VGA. Dal mese di ottobre è possibile osservare le opere attraverso una finestra Full HD 1920x1080. Immaginate tutto questo non sui pollici di un desktop, di un note o netbook, immaginatelo su un schermo TFT Full HD da 50 e passa pollici: potrete ammirare in grandezza naturale i singoli particolari delle opere con il taglio d'osservazione desiderato, per poi ingrandire fino ad arrivare alla percezione di un dettaglio che dal vivo sarebbe possibile ottenere solo utilizzando una buona lente di ingrandimento. Possibilità consentite solo a un conservatore o a un restauratore, e, in quest'ultimo caso, per il solo periodo del restauro.
In una parola, HALTADEFINIZIONE® con le sue immagini permette una visione identica a quella che percepì il pittore stesso durante la stesura dell'affresco, sdraiato o in piedi sul suo trabattello e che potrebbe oggi percepire unicamente un restauratore elevato a sua volta su un trabattello.

Ingrandisci l'immagine
La Nikon D3x

HALTADEFINIZIONE® utilizza un sofisticato procedimento di ripresa fotografica per produrre immagini di straordinaria qualità, i cui dettagli, ingranditi fino a 100 volte e più, sono visibili senza alcuna perdita di risoluzione e senza che l'immagine risulti in alcun modo "sgranata". Ciò è possibile grazie all'acquisizione digitale di un elevato numero di scatti, calibrati sul particolare da riprendere, che vengono ricomposti successivamente mediante specifici modelli matematici e geometrici (stitching). Il risultato ottenuto consente di apprezzare il soggetto fotografato in modo unico e spettacolare. In particolare, l'alta definizione applicata a dipinti, affreschi, pergamene (per citare solo alcuni supporti) permette una visione ravvicinata difficilmente sperimentabile ad occhio nudo con la conseguente possibilità di apprezzare dettagli minuscoli, fino al singolo colpo di pennello.

© Gerando Bonomo e HALTADEFINIZIONE® su gentile concessione del Comune di Padova – Direzione Musei Civici
© Gerando Bonomo e HALTADEFINIZIONE® su gentile concessione del Comune di Padova – Direzione Musei Civici
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Verrebbe fatto di pensare che quando c'è un particolare dell'affresco molto importante, come un volto,
il sistema inquadri il volto su una singola immagine, per evitare qualsiasi problema di sovrapposizione;
ma la realtà non è affatto così, e questo è uno degli esempi di come invece funziona la perfetta sovrapposizione
delle immagini, anche in punti critici e indubbiamente più osservati e studiati di altri come i volti.

 

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