Appunti sul campo dal campionato italiano di serie A stagione 2005/2006
di Marco Gesiot

Esposizione, Flash, Wb, Af
Obiettivi e focali Attimi "topici" da fotografare
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Esposizione, Flash, Wb, Af



Fotografia dell'hockey italico: scrivere con la luce…che si ha…
Nei palazzi del ghiaccio italiani la luce è decisamente poca e qualitativamente brutta… siamo ben distanti dai fasti d'oltreoceano (o dagli stadi visti alle recenti olimpiadi torinesi) dove le necessità televisive sono di primaria importanza e quindi l'illuminazione è veramente curata. Qui da noi ci si deve arrangiare con quello che c'è …

In queste situazioni il digitale ci aiuterà notevolmente a raggiungere comunque risultati di un certo livello.

Non dovrei neppure dirlo, ma più è limite la situazione e più forte è la mia esortazione a non privarvi dei vantaggi derivanti dallo scattare in raw: se proprio dovete spedire in tempo reale delle immagini al quotidiano (cosa che normalmente si fa negli intervalli fra i tempi) scattate in raw + jpg.

Il jpg, anche se non di grossa qualità e con forti dominanti, sarà più che sufficiente per l'inserimento in bn a risoluzioni "da quotidiano".
Avendo a disposizione il file raw potremo invece vantaggiosamente lavorare in post produzione per correggere efficacemente dominanti e piccoli errori di esposizione per "spremere" il massimo dal nostro file (senza dimenticare che future versioni dei software di gestione dei file raw potrebbero permetterci di migliorare ancor di più la qualità di un "vecchio" scatto . Un esempio, con l'uscita di capture nx diventa molto più semplice e veloce sistemare le varie zone "multicolor" del ghiaccio).

Esporre
: sembra facile, che ci vuole? basta una coppia tempo diaframma ad un determinato iso e il gioco è fatto!! ma i problemi ci sono e son più d'uno.
Come abbiamo ripetuto più volte la luce che non c'è ed il ghiaccio che riflette molto ed ha un gap di molti stop rispetto ai giocatori.
Il fatto che si muovano veloci e quindi siano necessari tempi veloci.
Il fatto che il campo sia relativamente grande e quindi difficile da gestire con il flash in macchina.
Di tutto questo dovremo tenere conto per ottenere una buona esposizione.

L'esposimetro interno pur sofisticatissimo, risentirà in matrix della forte riflettanza della superficie del ghiaccio (non bianca ma molto molto chiara) oppure dello sfondo sugli spalti (virtualmente nero); lavorare in spot è rischioso nella misura in cui essendo i movimenti dei giocatori molto veloci sarà difficile puntare lo spot al punto giusto, si torna quindi alla buona vecchia esposizione manuale predeterminata.
Ecco che essere sul campo per l'ultimo riscaldamento a porte aperte ci permetterà di fare le dovute prove e scatti per valutare come lavorare.

I tempi fra i quali di solito scelgo per non avere mosso fastidioso (non parliamo ora di esposizione a fini di ottenere mossi creativi) sono fra 1/320 ed il 1/1000, per ottenerli "gioco" su range iso compresi fra 640 ed 800 e diaframmi fra 2.8 e 4.
E' importate non sovresporre il ghiaccio, rischieremmo di perdere la sua "trama" e di far "volare" i giocatori su un irreale sfondo completamente bianco: bene, nessun problema, con i trittici iso/ tempo/diaframma che ho indicato sopra il ghiaccio verrà perfetto, ma i giocatori no, saranno scuretti, e quando tenteremo in post produzione di schiarirli faremo comparire troppo "rumore".

La soluzione è quella di usare almeno un flash di schiarita.
Aggiungendo quest'ulteriore variabile, dovremo fare equilibrismi su una sottile linea di compromesso: "sparare" il flash a piena potenza o giù di lì sarà una via difficilmente praticabile, in primo luogo perché creeremmo ombre dure, poi perché staccheremmo troppo i soggetti dallo sfondo ed infine perché il flash non riuscirebbe a ricaricarsi in tempo utile per scatti, se non in sequenza, almeno ravvicinati. Io, con metodo assolutamente empirico, (prove su prove), ho trovato un setup che mi soddisfa: tengo l'sb800 in ttl ma sottoesposto (a seconda del palazzetto) fra uno e due stop.
Queste regolazioni mi consentono di avere fotogrammi equilibrati, e se proprio il flash non scatta, gli alti iso e un po' di postproduzione salveranno comunque lo scatto "topico".

Con corpi digitali tipo, le serie D2 e la D200, di solito configuro il tasto funzione opzionale per disabilitare l'emissione del lampo flash: in questa maniera posso valutare e scegliere velocemente se usarlo o meno. Ad esempio se mi trovo vicinissimo ad una porta sarò circa ad una cinquantina di metri dall'altra. Far scattare il flash fotografando la metà campo distante sarebbe un'inutile spreco di batterie quindi mi basterà pigiare il tasto funzione per evitare l'intervento dell'SB800.
Con la D70 il tempo massimo di sync arriva al 500° di secondo sulla D200 e le D2 ci si ferma al 250°. Per superare il muro del 250° con questi corpi e l'SB800 si possono abilitare gli fp che però limitano la portata dell'emissione del lampo: fortunatamente per come lavoro io (leggera schiarita del soggetto) il problema è di piccolo conto.

C'è una situazione che spesso capita sui campi di hockey e che limita l'efficacia di flash e di ottiche "lunghe": capita infatti che dal ghiaccio, per umidità e contrasto con la temperatura circostante, si alzi una nebbiolina che a volte proprio "ina" non è. In questi casi bisogna arrangiarsi con gli iso, con ottiche poco spinte e con un pò di fantasia per far diventare questa situazione fotograficamente interessante.

Per gli appunti sul multiflash prevedo un aggiornamento di questo documento alla fine della prossima stagione di campionato che sarà teatro di numerose sperimentazioni di questo tipo.

Il bilanciamento del bianco diventa un'operazione decisamente ardua quando i fari illuminano con temperature di colore sensibilmente diverse a distanza di pochi metri, quando si usa il flash in tre scatti sì e due no, quando il ghiaccio varia dal giallo al rosso all'azzurro al viola ecc. Una premisurazione del wb potrebbe essere di aiuto limitando i passi da compiere in post produzione per equilibrare il
tutto.

Personalmente con la D200 lascio l'ottimo wb automatico e mi trovo bene considerando che su un'immagine a colori dovrò comunque lavorare molto in camera chiara.

Tutto perfetto, ma da sé che avere un fotogramma ben esposto e ben bilanciato a poco giova se il soggetto non è a fuoco.
I giocatori sono molto veloci quindi l'af va gestito con perizia. Certo anche qui non esiste l'impostazione ottimale, ma quella con la quale ci troviamo più a nostro agio. Con la D200 io setto in continuo con la selezione af dinamico a gruppi, spessissimo, se non sempre, con il gruppo centrale.


 
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