Realizzare ottimi ritratti con un solo flash a slitta è molto semplice ed economico, ma prima è necessario conoscere il linguaggio della luce ed entrare in sintonia con esso.
 

Il linguaggio della luce Flash, stativo e snodo
Pannelli traslucidi Ombrelli riflessi e diffusi
Softbox dedicati Lenzuola bianche
Creare dramma con le griglie Link utili e Photogallery

 

Set 4: Softbox dedicati

Alla ricerca di una qualità di illuminazione senza compromessi - in termini di diffusione generale - e della facoltà di poter agire sul livello di contrasto, i Softbox o Bank sono certamente modificatori di luce affidabili e largamente adottati anche con sorgenti continue. Progettati pensando al fotografo di studio, e quindi destinati all’impiego con flash professionali, sono disponibili in forme, dimensioni e prestazioni in grado di soddisfare qualsiasi esigenza; naturalmente non si poteva dimenticare il mondo dei piccoli flash!

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Immagine del softbox Lastolite Joe
McNally Ezybox, con flash Nikon
SB-910 e Battery Pack Nikon SD-9,
snodo adattatore per flash a slitta
e ombrello (non fornito).
Modella Francesca M.

 

Le proposte commerciali offrono soluzioni dedicate esclusivamente ai flash a slitta, ma anche Softbox per torce da studio con anelli adattatori universali (Elinchrom, Bowens, Broncolor, Multiblirz, Profoto ed altri), dove poter alloggiare comodamente i nostri piccoli flash su contatto a caldo conformi.

Vi presentiamo alcune immagini di Ritratto illuminate con il modificatore di luce Lastolite Joe McNally Ezybox, erede del suo apprezzato predecessore, softbox per piccoli flash di recente commercializzazione con dimensioni 60x60cm, membrana di diffusione interna ed esterna, facilmente richiudibile e poco esigente in quanto ad ingombro.

All’interno del kit con custodia firmata dal noto fotografo americano Joe McNally, sono presenti: il diffusore ripiegabile di semplice apertura, l’anello a incastro (per sostenere il softbox) con slitta porta flash regolabile, staffa con foro standard 5/8” per stativo, telo traslucido esterno con velcro periferico di fissaggio.

La qualità di luce assicurata da questo accessorio si commenta attraverso gli esempi che vi mostriamo nel seguito.


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Schema di luce “Butterfly” allestito per l’immagine presente sulla destra.

Modella: Francesca M.
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Nikon SB-910 con Joe McNally Ezybox 60x60cm, posizionati frontalmente al soggetto, altezza 2mt, orientamento 45°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/4.

Modella: Francesca M.



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Schema di luce “Butterfly” con pannello riflettente, allestito per l’immagine
presente sulla destra.


Nikon SB-910 con Joe McNally Ezybox 60x60cm, posizionati frontalmente al soggetto, altezza 2mt, orientamento 45°, pannello riflettente oro posto a livello
delle gambe.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/4.

Modella: Francesca M.

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Schema di luce “Rembrandt” allestito per l’immagine presente sulla destra.


Nikon SB-910 con Joe McNally Ezybox 60x60cm, posizionati alla destra della fotocamera, altezza 2mt, orientamento 45°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/4.

Modella: Francesca M.

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Il prodotto Lastolite Joe McNally Ezybox si è dimostrato una valida soluzione in tutti gli schemi di luce in cui è stato misurato, esprimendo le sue doti di qualità ineccepibili, sebbene limitato nella copertura luminosa e tagli compositivi non superiori al Piano Americano (appena sopra le ginocchia).
Ci sentiamo di suggerire al produttore l’adozione di uno snodo orientabile, da includere nel kit, soluzione che renderebbe certamente più versatile l’uso del softbox, soprattutto in posizioni rialzate rispetto al soggetto da illuminare. Il prodotto trova applicazione anche in ambito still-life e riproduzione di piccoli oggetti, offrendo ombre morbide e alte luci pressoché prive di specularità.


 

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Schema di luce “Profile” allestito per l’illuminazione con lenzuolo bianco.
Artista: Roxy Rose
MUA: Alessandra Sabbatini

Set 5: Lenzuola bianche

Uno degli aspetti che ritengo più “eccitanti” come fotografo, nella costante ricerca di nuove ed emozionanti espressioni di luce applicate alla figura umana, è assistere agli eccellenti risultati delle scelte semplici, mosse dai principi universali del linguaggio della luce e dal genio di pochi (io non rientro tra questi eletti!).

Ci hanno educato a pensare che la qualità della luce comporti elevati investimenti, conclusione veritiera in generi fotografici prettamente commerciali come Beauty, Fashion e Cataloghi; nel Ritratto personale o di tipo artistico/creativo (fine art), immuni dai dettami dell’industria e dai discutibili requisiti di clienti preziosi, la libertà di poter impiegare semplici - ed economiche - soluzioni di illuminazione si trasforma in combustibile per la nostra creatività.

Dimostrare tutto ciò è molto semplice: procuriamoci un lenzuolo matrimoniale bianco (oppure una tenda in cotone), uniamo gli estremi del lato lungo creando uno strato doppio di tessuto, e sospendiamolo in alto riducendo al minimo le pieghe; un’asta sospesa tra due mobili e un paio di mollette (o pinze da batteria auto) può bastare per il nostro set very-low-cost!

Ora possiamo goderci il nostro grande bank da studio, ci resta solamente di illuminarlo con il nostro piccolo flash Nikon, ponendolo a una distanza minima di 1mt e altezza prossima a quella del soggetto da ritrarre, preferibilmente in corrispondenza del viso (o parte del corpo a noi gradita).


Teniamo sotto controllo le dinamiche della luce, e prestiamo attenzione ai seguenti fattori determinanti per risultati degni di nota:

  • La distanza flash/lenzuolo (o tenda) determina la dimensione della nuova sorgente di luce risultante, e quindi il grado di “gentilezza” delle ombre e incisività delle alte luci; la distanza minima che vi consigliamo è di 1mt;
  • La posizione della parabola zoom determina il grado di specularità delle alte luci; nel nostro esempio, abbiamo impostato un valore intermedio di 70mm, ma per luce ancora più diffusa e gradevole si rende necessario selezionare valori più grandangolari;
  • La distanza del soggetto rispetto al lenzuolo determina il volume del contrasto globale; nel nostro esempio, il soggetto è stato posizionato a circa 1mt dal lenzuolo.


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Schema di luce “Profile” allestito per l’immagine presente sulla destra.


Nikon SB-910 su stativo, zoom 70mm.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.

Artista: Roxy Rose
MUA: Alessandra Sabbatini
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Schema di luce “Profile” allestito per l’immagine presente sulla destra.




Nikon SB-910
su stativo, zoom 70mm, pannello argento sulla sinistra della fotocamera.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.

Artista: Roxy Rose
MUA: Alessandra Sabbatini
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Ingrandisci l'immagineLa luce ottenuta da questa configurazione risulta evidentemente diffusa, ma non abbastanza per rendere tutta l’immagine “ovattata”, perfetta combinazione con lo stile e outfit della nostra esclusiva artista. Sebbene si possa agire sulla parabola zoom, impostandola su valori grandangolari (ad esempio: 17mm), si ottiene un effetto “shadow-less” con la semplice applicazione della cupola diffusore SW-13H in dotazione al flash. La complicità di pareti chiare contribuisce sensibilmente a generare l’atmosfera prevista.


Cupola diffusore Nikon SW-13H fornita in dotazione con unità flash Nikon SB-900/910.


 

Ingrandisci l'immagine Ingrandisci l'immagine Nikon SB-910 su stativo a circa 70cm di
distanza dal lenzuolo, zoom 17mm, cupola
diffusore montata sulla parabola.



Set 6: Creare dramma con le griglie

La ricerca e conseguente applicazione di illuminazione morbida e diffusa, come negli esempi mostrati in precedenza, potrebbe col tempo saturare le nostre idee, e suggerire l’impiego - parimenti stimolante - di nuove visioni che favoriscano il contrasto come mezzo espressivo. Non stiamo comunque parlando di contrasto senza “trattamenti” (come il flash privo di modificatori o accessori in grado di agire sulla qualità della luce), piuttosto di interpretazioni soggettive capaci di comunicare emozioni come drammaticità, aggressività, fascino, eleganza, e intimità.

Ecco che il linguaggio della luce artificiale ci svela le sue molteplici espressioni di energia, attraverso l’impiego di un modificatore indispensabile conosciuto come “griglia”. Il ruolo delle griglie è duplice: offrire un elevato grado di concentrazione della luce e limitare le dispersioni periferiche, creando così una sorta di “condotta luminosa” direzionabile. La fotografia da studio ha ereditato questo splendido modificatore di luce dal mondo aeronautico, dove le griglie trovano ampia applicazione nei motori a reazione per ottenere benefici fisici con i flussi d’aria, convogliata e direzionata opportunamente per sfruttare appieno la forza motrice.

Negli ultimi esempi che vi proponiamo, si è fatto uso di due tipi di griglie dedicate ai piccoli flash, caratterizzate da livelli qualitativi, costruttivi e dotazione di accessori molto differenti tra loro. Ricordiamo inoltre che questi accessori richiedono un maggiore contributo di potenza di emissione lampo, a causa degli effetti di concentrazione per cui trovano impiego.
 

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Garyfong Powersnoot, materiale plastico, con fissaggio elastico e velcro. Nessun accessorio disponibile al momento in cui scriviamo.

Rogue Grid, con fissaggio combinato (velcro + banda elastica con bottoni a pressione), cono in tessuto impermeabile provvisto di piccole aste in acciaio armonico, sistema di griglie a incastro con supporto per gelatine di correzione colore e creative (opzionali).

Sistema di Griglie a incastro per modulare il grado di concentrazione della luce flash.


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Schema di luce “Butterfly” allestito per l’immagine presente sulla destra.


Nikon SB-910 con Rogue Grid e giraffa, in posizione frontale al soggetto, altezza 2.5mt, orientamento 45°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.

Modella: Alessia A.
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Schema di luce “Rembrandt” allestito per l’immagine presente sulla destra.
La distanza soggetto-flash scelta ha offerto copertura luminosa anche sull’abito della modella.



Nikon SB-910 con Garyfong Powersnoot e giraffa, in posizione laterale al soggetto, distanza 4mt dietro la fotocamera, altezza 2.5mt, orientamento 30°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.

Modella: Aidelis.
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Schema di luce “Butterfly” allestito per l’immagine presente sulla destra, dal carattere particolarmente drammatico ma elegante allo stesso tempo.


Nikon SB-910 con Rogue Grid e giraffa,
in posizione frontale al soggetto,
altezza 2mt, orientamento 45°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/4.

Modello: Edoardo F.

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Schema di luce allestito per l’immagine presente sulla destra. Soggetto posto in ombra tra le zone di alte luci prodotte del sole; il flash ha contribuito ad illuminare selettivamente la modella armonizzandosi con gli equilibri di luce ambiente.


Nikon SB-910 con Garyfong Powersnoot su stativo, in posizione laterale al soggetto, distanza 4mt, altezza 3mt,
orientamento 30°.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.

Modella: Emanuela D.
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Soggetto in ombra, scatto in luce ambiente.
Nikon D4, Nikkor
70-200 2.8G VR, 1/60sec @ f6.3,
ISO 100.
Modella: Emanuela D.
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Soggetto in ombra, Nikon SB-910 con Rogue Grid posizionati sulla destra della fotocamera a circa 3mt dalla modella, altezza 3mt, orientamento 30°.
Nikon D4, Nikkor 70-200 2.8G VR, 1/125sec @ f6.3, ISO 100.
Dati CLS: Gruppo “A”, Modalità M 1/2.
Modella: Emanuela D.


Il confronto sopra mostrato evidenzia come l’illuminazione artificiale rappresenti un ingrediente speciale, per offrire volume ed emozione al soggetto. Nello scatto sulla destra, l’ambiente è stato intenzionalmente sottoesposto di 1EV per conferire maggiore tridimensionalità alla modella.




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