Time Lapse foto e video con funzione “uniforma esposizione” di Nikon DSLR

A cura di: Gerardo Bonomo

Oltre ad offrire l’intervallometro incorporato per programmazione estesa degli scatti fino a 9.999 esposizioni, Nikon ha inserito nell’interfaccia di riprese intervallate sia in modalità fotografica che video on-camera, la funzione “Uniforma esposizione” che permette di ridurre il differenziale di esposizione tra fotogrammi quindi ottenere timelapse con effetto flickering controllato.

 

Introduzione Scelta del luogo, del treppiedi e della testa
Alimentazione e schede di memoria preferibili Impostazioni obiettivo e modalità di esposizione P, S, A, M
Risoluzione, tipi di file e Picture Control preferibili Intervallometro integrato: in base a scena e soggetto
Filmati Time Lapse: 216 ore, Il Duomo e Milano Skyline Conclusioni, link correlati

Introduzione

Il Feel Nikon di Nital si è occupato più volte dell’affascinante disciplina video chiamata timelapse, a cominciare da un primo lavoro legato all’interpretazione del tempo “L’effetto Koyaanisqatsi: filmato intervallato Time Lapse e Stop Motion” realizzato con una Nikon D5000 ma anche “Tecniche di ripresa Time-Lapse con Reflex Full Frame Nikon FX”, “Audiovisivi e filmati Stop Motion” oltre che “Effetto miniatura in stop motion” girato con gli effetti creativi on-camera della D5500. Negli anni 2000 sembravano temi da fantascienza ma, oggi, fanno quasi sorridere se confrontati con i risultati che possono essere ottenuti con le attuali Reflex Nikon DSLR in termini di funzionalità integrate oltre che di risoluzione anche superiore ai 4K. E mi piace l’idea che il primo lavoro sul timelapse lo eseguii con la Nikon D5000 che aprì la strada a una famiglia di fotocamere Nikon estremamente interessanti; dalla D5000 nacquero in seguito la D5100, la D5200 e la D5300. E siamo arrivati oggi alla Nikon D5500 che incorpora features e potenzialità che solo pochi anni fa erano inimmaginabili perfino su reflex professionali.

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Anche la qualità dei video che possono essere ottenuti dalle fotocamere dell’ultima generazione è a livello professionale oltre che a carattere cinematografico: una fotocamera come la Nikon D5500, che è l’interprete principale di questa eXperience, è in grado di realizzare video in formato 1.920 x 1.080, 50/60p anche in ISO Auto, quindi in pieno formato Full HD ma con una qualità ben superiore al pur reale Full HD garantito da una compatta, grazie sia alle dimensioni del sensore e dei pixel che alla qualità delle ottiche Nikkor. Sempre a proposito dei video, visto che sono spesso necessarie ottiche manual focus, ricordiamo che le Nikon sono in grado di lavorare anche con gli obiettivi Nikkor manual focus dagli AIs agli AI fino ai primi obiettivi F del 1959. Ancora in campo video su fasce reflex DX prive della motorizzazione continua del diaframma nel corpo, possono operare in variazione live di apertura diaframma quindi anche durante il REC utilizzando obiettivi con controllo diaframma elettromagnetico come ad esempio con il Nikkor AF-S DX 16-80mm f/2.8-4E ED VR. Il timelapse è una “disciplina” video che parte però da singoli fotogrammi fotografici, non video. Qui il gap tra una videocamera professionale utilizzata a “passo uno” non solo è annullato, ma anche reflex di fascia bassa come la D3300 o come la D5500, grazie alla loro risoluzione che arriva fino ai 6.000 x 4.000 pixel, generata dai loro sensori da oltre 24MP, in grado di fornire file in formato RAW/NEF a 12/14 bit oltre che JPG, possono non solo arrivare allo stesso livello di una videocamera/cinepresa professionale, ma addirittura superarla. Grazie al digitale anche con una spesa simbolica rispetto alla differenza di prezzo che esiste/esisteva tra una cinepresa professionale 35mm come una Arriflex si può arrivare a un livello qualitativo professionale nonché cinematografico, anche nel difficile quanto affascinante mondo del passo uno.

STANLEY KUBRICK
ARRIFLEX
D5500
WALT DISNEY
ANIMAZIONE
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Sopra, Stanley Kubrick sul set del film Full Metal Jacket con una Arriflex 35mm. Quindi una Arriflex - Arri per gli amici - 435Full per pellicola 35mm tuttora in produzione. In modalità Time Lapse la Nikon D5500 ha una risoluzione superiore a una Arri 35mm. Walt Disney fu il padre assoluto del passo uno e sopra è ritratto a fianco della Multiplane Camera, un sistema che permetteva con dei movimenti macchina di entrare letteralmente tra le scenografie bidimensionali dei cartoni animati dando una forte illusione di tridimensionalità. In animazione, mostriamo alcuni schizzi di movimento di un personaggio per una scena di un cartone animato; venivano poi finalizzati, dipinti a mano uno per uno e filmati a passo uno.

In questa eXperience ho voluto analizzare, passo dopo passo - quindi a passo uno -, la procedura standard che in parte ho messo a punto per ottenere con semplicità e certezze, dei validi timelapse. È importante l’attrezzatura, e qui dimostreremo come anche una reflex DSLR come la Nikon D5500, grazie alle sue estese funzioni e all’opzione di “Uniforma esposizione”, può produrre timelapse di livello assolutamente professionale. È importante seguire con scrupolo una determinata sequenza di azioni partendo dal ricordarsi, nel caso si impieghino automatismi di esposizione, di oscurare l’oculare mirino attraverso il coperchietto a corredo oppure attraverso l'accessorio DK-5 opzionale come nel caso di D5500.

D5000
D5500
D7200
D750
D810
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La Nikon D5000 introduceva nel 2010 il monitor basculabile verso il basso. Il monitor della Nikon D5500 ruota in ogni direzione e, attraverso il Wi-Fi integrato permette come per D7200 e D750, di demandare l’inquadratura in wireless verso il display di SmartPhone e Tablet.

Scelta del luogo, del treppiedi e della testa

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Le immagini sopra mostrano la postazione scelta per l’avvio di una sequenza di ripresa Time Lapse, di seguito commentate in sequenza:
- In esterni assicurarsi, in caso di temporanea assenza del fotografo, che la fotocamera non sia esposta alla pubblica fede e prendere tutte le misure necessarie a proteggerla in caso di repentini cambi climatici.
- Su terreno naturale assicurarsi che i terminali dei treppiedi raggiungano il terreno, attraversando il manto erboso o lo strato di foglie; se i puntali sono in metallo questi vanno letteralmente infilzati nel terreno.
- Non solo l’obiettivo ma anche la fotocamera, in caso di giornate di sole, va protetta dall’irraggiamento; e comunque il solo paraluce non è sufficiente per proteggere la lente frontale dai raggi delle sorgenti di luce puntiformi. Un buon rimedio, qui adottato, è una sdraio da campeggio opportunamente orientata per poter schermare sia l’obiettivo che la fotocamera anche durante il moto apparente del sole. Il mastino dei Baskerville sopra mostrato, ha fatto buona guardia per certificare la pubblica fede di eventuali… gitanti!
- In certe situazioni, come questa sopra raffigurata, dove il timelapse proseguirà anche di notte; è opportuno porre degli ostacoli ben visibili intorno al treppiedi per evitare che venga accidentalmente urtato o calpestato.
- Un sistema piuttosto rudimentale ma efficiente per una ripresa in “ground”
- Un sostegno di fortuna, una borsa floscia semiaperta sulla quale appoggiare la fotocamera in modo da poterla brandeggiare leggermente verso l’alto.

La scelta del luogo

Se posizioniamo la macchina in esterni va da sé che non potremo perderla di vista neppure un istante; se il timelapse durerà diverse ore ci si deve informare prima delle possibili evoluzioni meteo, per evitare per esempio che la fotocamera si bagni, e se è necessario realizzare il timelapse sotto la pioggia o in una situazione a rischio pioggia, coprire la fotocamera con gli appositi sacchetti di polietilene usa e getta disponibili in commercio per la copertura delle fotocamere, o attrezzarsi con soluzioni più “domestiche”. Un fotocamera posizionata in esterni su un treppiedi non deve intralciare i pedoni creando problemi di sicurezza, ai pedoni innanzitutto, a sé stessa in seconda battuta. Se la fotocamera con il treppiedi, piuttosto che fissata a una clamp, è posizionata su un terrazzo, un balcone, un davanzale, comunque in esterni a una certa altezza, fotocamera e treppiedi vanno assicurate all’interno del locale o del terrazzo prima di essere posizionate esternamente, usando funi o appositi cavetti d’acciaio, così da non recare pericolo a eventuali passanti né ovviamente alla sua stessa integrità. Le fotocamere Nikon by Nital hanno sì 4 anni di garanzia, ma il volo della fotocamera dal balcone non è coperto dalla garanzia! Se durante lo shooting dovremo cambiare la batteria, bisogna assicurarsi che una volta aperto il vano batteria questa non cada; la Nikon D5500 come la maggior parte delle fotocamere Nikon, hanno un blocco di sicurezza che impedisce alla batteria di “precipitare” una volta aperto lo sportello del vano, ma la manovra, una volta sganciata la batteria, va compiuta con prudenza. Una scheda SD è inoffensiva per qualsiasi essere vivente anche se cade dal quinto piano la ma la cosa diventa parecchio offensiva per il fotografo che in questo modo perde il suo lavoro! Quindi anche quando è necessario sostituire durante un timelapse la scheda di memoria, bisogna assicurarsi di afferrare saldamente la scheda da estrarre e successivamente quella da inserire nello slot. Se posizioniamo la macchina in un interno, visto che durante l’intero ciclo di esposizioni la macchina non dovrà essere spostata neppure di un decimo di millimetro, la macchina andrà posizionata in un luogo controllabile e controllato. Se nel locale avete un Roomba in azione spegnetelo per non rischiare di trovare al vostro rientro il pavimento perfettamente pulito ma il treppiedi spostato anche di pochi millimetri dal solerte e fido iRobot.

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Anche di giorno è sempre opportuno mascherare la parte della finestra chiusa prospiciente l’obiettivo, avendo però la possibilità di sollevare parzialmente la protezione per controllare sul display il work in progress del timelapse. Un telo di stoffa assicurato con del nastro adesivo di carta al vetro della finestra e rimboccato al di sotto della fotocamera è indubbiamente la migliore protezione contro i riflessi che possono formarsi sia di giorno che di notte tra il vetro della finestra e l’obiettivo. Di notte, in interni, la protezione anti riflessi è fondamentale perché i riflessi fantasma “gost” non sono un rischio, ma una certezza.

Se abbiamo la possibilità di assistere dall’inizio alla fine al ciclo di esposizioni il controllo sarà più facile e diretto, ma se questo non sarà possibile la macchina andrà posizionata in un punto dove nessuno anche involontariamente potrebbe sfiorarla e spostarla. Diffidate anche dagli animali domestici - acari esclusi -. Se ci si posiziona in casa propria, avvisare tutti gli altri componenti che la macchina non va toccata, magari appendendo anche un cartello al treppiedi. Il treppiedi andrà se possibile fissato, per esempio con delle strisce di nastro adesivo al pavimento, se ci si trova in interni. Se non è possibile un controllo costante del timelapse evitare di posizionare la fotocamera su un balcone o su un terrazzo se non dopo aver verificato che per il periodo previsto per il timelapse non pioverà, ma anche se si prevede che non piova, è sempre meglio coprire la macchina con il polietilene come già sopra riportato. Se si posiziona la fotocamera in interni puntandola attraverso il vetro di una finestra assicurarsi che il vetro sia pulito su entrambe le superfici e che in caso di pioggia non venga bagnato dall’acqua di stravento. Se il timelapse è in notturna o durerà anche parte della notte, isolare l’obiettivo drappeggiando un panno nero tra l’obiettivo e il vetro, in modo che eventuali accensioni di luci all’interno della stanza non si riflettano contro il vetro apparendo poi nelle immagini come riflessi fantasma.
Sì, avete capito bene: il Time LAPSE NON è una passeggiata!

La scelta del treppiedi e della testa

TREPPIEDI E TESTA MANFROTTO
ATTENZIONE A NON URTARE IL POSIZIONAMENTO DI RIPRESA
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Un treppiedi Manfrotto MT055CXPRO3 in carbonio: tre sezioni, robustissimo, relativamente leggero, la colonna può essere riposizionata a 90 gradi rispetto alla crociera. Testa Manfrotto MHXPRO-3WG a tre vie con regolazioni doppie dei movimenti sia tradizionali che micrometriche, ideale per aggiustamenti di decimi di grado sui tre assi. È la testa ideale anche per livellare perfettamente la fotocamera. Basta una piccola distrazione per spostare il treppiedi e invalidare il time lapse quindi, attenzione al posizionamento del sistema e a non muovere il punto di ripresa.

In un timelapse, l’ancoraggio di ripresa cercato in un il treppiedi è molto importante e diremmo anche determinante, dando per assodata la qualità e le feature della fotocamera. Deve essere robusto e con tutti i movimenti in grado di rimanere perfettamente bloccati per tutta la durata del timelapse, a cominciare dai blocchi delle sezioni delle gambe per pass

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