Impiego di Spazi Colore estesi in Nikon ViewNX, Capture NX2 e stampa Inkjet

A cura di: Guido Bartoli

sRGB, AdobeRGB, Wide Gamut RGB, Pro Photo RGB, spazi colore molto diversi che possono essere facilmente utilizzati in uscita dal RAW/NEF. Analisi delle loro caratteristiche in rapporto alle capacità dei monitor e della stampa inkjet. Uso di alcuni esempi per valutare la loro rispondenza ad alcune situazioni tipiche di ripresa.


» Spazi colore e profili colore, come visualizzarli » Visualizzare i colori di un'immagine in rapporto agli spazi colore e ai profili colore
» Gestione degli spazi colore in View NX e in Capture NX2 » Confronto fra immagini con diverso spazio colore
» Il collo di bottiglia del monitor » La riduzione del gamut in stampa
» Alcuni esempi in situazioni diverse di ripresa » Conclusioni

 



Spazi colore e profili colore, come visualizzarli

Spazio colore e profilo colore sono una rappresentazione numerica del concetto di gamut.
Si definisce gamut la gamma (l'insieme) di colori utili di un qualsiasi componente la catena della fotografia digitale: fotocamera, scanner, monitor, stampante o qualsivoglia apparecchio abbia a che fare con la rappresentazione del colore.
Si potrebbe anche dire che il sistema percettivo umano occhio-cervello sia dotato di un gamut; di fatto nel sistema di rappresentazione CIE Yyz degli spazi colore, quello che siamo più abituati a vedere, la zona colorata corrisponde proprio alla zona di visibilità dei colori tipica dell'uomo medio. Per approfondimento segnaliamo l'eXperience Dagli Spettri di Luce al Tristimolo di Marcello Melis.

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Questo è il sistema più comune per visualizzare uno spazio o profilo colore all'interno della zona colorata, che corrisponde alla zona di visibilità dei colori da parte dell'uomo. Nell'esempio AdobeRGB1998 (il triangolo più grande) e sRGB (il più piccolo).
Lungo il bordo curvo del grafico sono rappresentati i colori saturi percepiti dall'uomo, per lunghezze d'onda da 380nm (violetto) a 730nm (rosso). Sulla riga i colori composti, non ottenibili dalla scomposizione della luce attraverso un prisma, ma realizzabili miscelando pigmenti o luci colorate. Verso il centro di questa “vela” si trova il punto di bianco, il valore che si prende convenzionalmente come bianco puro.

È necessario ricordare da subito che i riferimenti numerici RGB non possono essere considerati come indicativi del colore effettivamente considerato perché variano in relazione allo spazio colore in uso. I cosiddetti “spazi colore assoluti” L*a*b*, XYZ, xyY permettono, invece, di identificare i colori in maniera assoluta.
Per una maggiore precisione si utilizzano pertanto delle rappresentazioni tridimensionali degli spazi colore, basate sul metodo di classificazione CIE L*a*b*. Questo sistema classifica i colori secondo parametri diversi da RGB e permette di rappresentare qualsiasi colore secondo le sue coordinate assolute. Usa infatti le seguenti grandezze:

  • Luminosità L: valore compreso fra 0 (assenza di luce) e 100 (bianco)
  • Asse a: valori di cromia dal verde (valori negativi) al rosso (valori positivi)
  • Asse b: valori di cromia dal blu (valori negativi) al giallo (valori positivi)

I metodi RGB o CMYK descrivono sempre un colore in funzione della quantità di luce (dei tre colori fondamentali) o di inchiostro (pigmento) necessari per ottenere quella sensazione (colore). Viceversa il metodo L*a*b* permette di rappresentare qualsiasi colore fornendo dei valori che sono indipendenti dalla periferica, sia essa di acquisizione, visualizzazione o stampa.
È infatti il metodo utilizzato per descrivere un colore quando viene misurato dallo spettrofotometro, strumento che usa la luce come metodo di analisi: invia un raggio calibrato verso la superficie e legge la composizione spettrale della luce riflessa.

Il metodo di rappresentazione basato su L*a*b* si serve di un parallelepipedo in cui sono presenti i tre assi cartesiani L,a,b che rappresentano le grandezze di cui sopra.
Lo spazio e il profilo colore assumono quindi la forma di un solido, che rappresenta l'insieme dei colori riproducibili dalla periferica, in altre parole il gamut.

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Confronto fra gli spazi colore AdobeRGB (1998) e sRGB come sono visualizzati nello spazio tridimensionale
L*a*b* dal programma ColorThink Pro.
La rappresentazione in 3D è molto più precisa che in 2D: come si può vedere AdobeRGB (in trasparenza)
è più ampio di sRGB (in colore pieno), soprattutto nella zona dei verdi; da notare che anche nelle altre zone vengono
evidenziate differenze difficilmente apprezzabili con l'altro metodo.
Nel grafico la luminosità maggiore “L” è in alto, quella minore in basso e i due assi sono “a” e “b”
 del sistema L*a*b*. Sul piano inferiore del grafico vediamo disegnato il profilo dei colori saturi, che evidenzia
le differenze di saturazione massima raggiungibile.

Va sempre considerato che fra spazio colore e profilo colore non vi è una differenza sostanziale, essendo entrambi rappresentazione del gamut: lo spazio colore è costruito a priori, mentre il profilo rappresenta una particolare periferica nelle precise condizioni d'uso in cui viene eseguita la profilatura.
Prendiamo ad esempio uno scatto in JPEG con la fotocamera: scegliendo lo spazio colore sRGB o AdobeRGB, si “forza” la macchina a riprodurre i colori del soggetto all'interno dello spazio colore impostato, indipendentemente dalla luce che illumina il soggetto (detta “illuminante”); viceversa realizzando un profilo colore si caratterizza quella particolare fotocamera in rapporto a quell'illuminante. Cambiando quest'ultimo il profilo va rifatto, pena ottenere colori non corretti.

Per un approfondimento sulla gestione del colore si vedano i precedenti eXperience: Gestione colore e Nikon Capture NX, Sviluppo RAW/NEF e conversione colore con Capture NX dell'autore, Profili Adobe Camera Raw per Nikon di Massimo Novi, Garantire la coerenza dei colori delle stampe di Mauro Fratus.

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Ecco il confronto in 2D degli spazi colore di cui si parla in questo eXperience, dal più piccolo al più esteso:
sRGB, AdobeRGB (1998), Wide Gamut RGB e Pro Photo RGB.

 

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Confronto in 3D fra i quattro spazi colore del grafico precedente, da cui si vede molto bene come Pro Photo RGB
sia molto esteso nella regione del blu e Wide Gamut RGB in quella del viola.

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