Teoria e pratica della fotografia con foro stenopeico su pellicola e in digitale

A cura di Gerardo Bonomo

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Bianco, nero o colore?

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Italia 2008; Nikon F601M con Pinhole Calumet,
pellicola Kodak TMAX 100 ISO, posa di 6 secondi, fotocamera su treppiedi.

La fotografia di ricerca è quasi sempre stata in bianco e nero.
Oggi oltre il 90% delle stampe fotografiche d'autore battute alle aste internazionali sono in bianco e nero, per due motivi principali: perché molte sono immagini vintage di autori vintage – in attesa che i contemporanei si facciano avanti – e perché ancora oggi il concetto di stampa fotografia fine art è ancora rigidamente – e giustamente – la gelatina d'argento. Se è vero che anche le stampe a colori con procedimento chimico sono su gelatina d'argento, è altrettanto vero che una stampa fine art bianco e nero non è solo su gelatina d'argento, ma è anche stata stampata e sviluppata a mano, il che dà un “tocco” di esclusività ancora maggiore alla stampa, quindi all'opera stessa nella sua interezza.

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Italia 2007: Nikkor Pinhole 50mm, Nikon D70, 1/4 di sec. a mano libera, ISO 1600, WB sole, NR attivato.

Detto questo, la ricerca fotografica attraverso il pinhole è innanzitutto su pellicola e in bianco e nero ma, come abbiamo detto all'inizio, non si può certo non guardare al medium digitale, sia per le ricerche in bianco e nero che soprattutto a colori. Abbiamo anche visto che la fotografia pinhole digitale ha diversi indubbi vantaggi pratici, dalla possibilità di inquadrare l'immagine previsualizzandola in LiveView alla possibilità di rivedere immediatamente l'immagine acquisita. Questo vantaggio, nell'incertezza dell'inquadratura, dell'esposizione e comunque del risultato finale di un'immagine pinhole sono plus a cui non è possibile rimanere indifferenti ma di cui è senz'altro consigliabile approfittare.
Parlando di fotografia pinhole digitale, complice il negativo digitale, quindi il RAW/NEF, volendo è piuttosto irrilevante decidere a priori se scattare a colori o in bianco e nero: si può tranquillamente scattare a colori e convertire poi il file in bianco e nero come descritto, tra i numerosi documenti pubblicati sul sito Nital, anche nell'eXperience Bianco e nero senza compromessi nell'era digitale:  in ripresa, in ViewNX e Capture NX2.

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Francia 2008: Nikon F601M con Pinhole Calumet, pellicola Kodak TMAX 100 ISO, posa di 2 secondi a mano libera.

Ugualmente, di norma è sempre opportuno previsualizzare il risultato decidendo a priori se si vorrà ottenere un'immagine in bianco e nero o a colori; sono due linguaggi complementari ma differenti, ciò che rende giustizia in bianco e nero non sempre lo rende a colori e viceversa e quindi non sempre scattare in modo neutro può permettere poi di decidere se usare l'immagine per una stampa a colori o in bianco e nero.
Per chiudere questo capitolo, il pinhole, come qualsiasi strumento fotografico può dare un'interpretazione della realtà che può avvicinarsi o allontanarsi dalla previsualizzazione del fotografo: il pinhole è un'arte difficile, da usare con sapienza e applicabile ai soggetti giusti, quindi non a tutti.

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Italia 2008, Nikon F3HP con 28mm AIS,
pellicola TMAX 100.
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Italia 2008, dallo stesso punto di ripresa dello scatto
precedente con Pinhole Calumet: alla perdita di dettaglio
dovuta dal foro stenopeico si aggiunge quella dovuta
al tempo di posa, qui di 20 secondi, durante il quale
la vegetazione mossa dal vento ha avuto modo di essere
restituita in modo ancora più morbido e incerto.


Dal colore al bianco e nero alla stampa su cartoncino artistico

Dicevamo appunto sulla possibilità di convertire un'immagine a colori in bianco e nero, e procedere poi a processarla e infine a stamparla

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2009. Nikon D700 con pinhole Calumet; fotocamera appoggiata a terra, priorità di diaframmi, Matrix,
sovraesposizione intenzionale di + 2 stop, posa di 1,3 secondi, sensibilità 200 ISO

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Pinhole, colore o bianco e nero. Nonostante abbia fotografato prediligendo quasi sempre il banco e nero,
un'immagine pinhole, a seconda del soggetto, può avere delle ottime valenze anche scattata a colori.
Se usando la pellicola nel 99% dei casi la scelta cade su un medium in bn, scattando in digitale è possibile valutare
ed eventualmente trasformare lo scatto acquisito a colori in uno scatto in bianco e nero. Qui di seguito la sequenza di trasformazione in bianco e nero con simulazione della grana, utilizzando il programma Silver Efex Pro di Nik Software.

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Ecco in sequenza, partendo dall'immagine iniziale, prima la trasformazione in bianco
e nero, e poi l'aggiunta della grana.

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Per trasformare un evento virtuale come un'immagine in una fotografia
bisogna stampare: qui due stampe, estratte dall'immagine convertita in
bianco e nero – sotto – e dall'immagine bianco e nero a cui è stata
aggiunta la grana, su due diversi cartoncini di Harman.



 
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