Consigli di viaggio per gli appassionati di fotografia

A cura di: Diego Garzone con la collaborazione del gruppo Nikonista DOC: Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessand

per gli appassionati della fotografia.
a cura di DIEGO GARZONE
con la preziosa collaborazione del gruppo Nikonista DOC:
Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessandro Fais
coordinati da Mauro Minetti

Problemi alla dogana

Che cosa non si può fotografare

Problemi “energetici”
Manutenzione e pulizia attrezzatura In aeroporto
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Manutenzione e pulizia attrezzatura
In Africa, ma lo stesso discorso può valere per il Medio Oriente, buona parte dell'Asia e dell'America Meridionale, soprattutto se si viaggia un po' fuori dalle grandi linee di comunicazione, qualsiasi battaglia ingaggiata contro la polvere è da considerarsi persa in partenza. La soluzione migliore che ho potuto finora trovare per il trasporto dell'attrezzatura è una valigetta in Abs antisfondamento, con guarnizioni o-ring e igrometro, piuttosto cara e prodotta in Italia. Ha il grosso svantaggio di essere pesante e ingombrante.
Usando zaini o borse fotografiche, è bene avere l'accortezza di portare un telo da stendere sopra l'attrezzatura e sotto il coperchio, che potrà tornare utile anche per proteggere temporaneamente la reflex durante il viaggio, quando la si voglia tenere a portata di mano e pronta all'uso.

Oltre alle solite cartine Kodak e alla pompetta con pennellino (non molto utile) vale la pena di portare una pompetta di dimensioni più generose e un pennello. Questo per la pulizia esterna di corpi e ottiche, alle quali è bene dedicare quotidiane attenzioni la sera, quando si rientra alla base. Non mi avventurerei, in queste condizioni, in perigliose operazioni dalle parti del filtro passa-basso, o dell'otturatore.
Per chi usa film, controllare sempre bene il dorso pressapellicola: basta un minuscolo granello a rigare l'intero rullino. Attenzione anche alle bombolette d'aria compressa, soprattutto per il rischio di condensa.

In caso d'emergenza, per proteggere la reflex in caso di polvere, alcuni sacchetti di cellophane con i quali avvolgerla temporaneamente; il tutto potrà essere perfezionato con l'aggiunta di un filtro uv da adattare mediante l'uso di un buon nastro isolante. Soluzione più "raffinata" ma anche più versatile, una bella "changing bag", o camera oscura portatile. Può servire a cambiare la pellicola in condizioni di fortissima illuminazione, a sostituire le ottiche senza paura di sporcare il sensore, a estrarre una pellicola strappatasi senza buttare tutto il rullino…

 
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