Consigli di viaggio per gli appassionati di fotografia

A cura di: Diego Garzone con la collaborazione del gruppo Nikonista DOC: Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessand

per gli appassionati della fotografia.
a cura di DIEGO GARZONE
con la preziosa collaborazione del gruppo Nikonista DOC:
Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessandro Fais
coordinati da Mauro Minetti

Problemi alla dogana

Che cosa non si può fotografare

Problemi “energetici”
Manutenzione e pulizia attrezzatura In aeroporto
Cavalletti, monopiede & surrogati Il dilemma: cosa mi porto?
Come preparare il reportage? Risorse WEB utili

 

Il materiale e l'attrezzatura oltre frontiera
In ogni caso, per approfondire il tema, ecco i suggerimenti di Daniele Rossi fotografo di mestiere:
Per quanto concerne l'attrezzatura da trasportare, non occorre alcuna formalità quando ci si sposta nei paesi della Comunità Europea. Teoricamente parlando, invece, quando si passa (anche solo transitando) per un Paese extracomunitario, occorrerebbe munirsi dei coupon ATA per l'attrezzatura "temporaneamente esportata". Un esempio classico è la Svizzera, Paese extracomunitario, di fatto frequente meta di servizi o transito per altri Paesi. Si e' detto "teoricamente parlando" perché, in effetti, sono molto meno le persone ed i professionisti che adempiono questo teorico obbligo, rispetto a quelli che lo ignorano.


Foto di Carlo Macinai in Namibia

In mancanza di meglio, una soluzione ufficiosa accettata frequentemente in molte dogane è quella di preparare una lista della propria attrezzatura, redigendola su carta intestata, e facendola firmare al valico di frontiera in uscita. In questo modo, al reingresso in patria si avrà modo di dimostrare che quell'attrezzatura è stata portata oltre confine provenendo dall'Italia, e non acquistata all'estero. Volendo fare le cose come si deve, per i Paesi extracomunitari (non UE) occorrerebbe comunque preparare i carnet ATA. Tale documento va richiesto all'apposito ufficio (ufficio ATA) presso la propria Camera di Commercio. L'apertura del carnet non ha costi molto elevati: si pagano poche decine di euro di fisso, che comprendono moduli per quattro viaggi; va poi fatto un versamento a fondo perduto all'Assitalia, che ha vinto la gara d'appalto per garantire la Unioncamere per i carnet ATA esportazione temporanea. La percentuale del versamento è pari allo 0,1125% del valore dichiarato.
Se si è iscritti alla Camera di Commercio, il versamento può essere fatto mediante bollettino di conto corrente postale; diversamente, occorrerà recarsi presso una sede Assitalia, comunque indicata dall'ufficio dei carnet ATA. Il permesso vale per un numero illimitato di transiti, e può essere usato anche per una sola porzione del materiale dichiarato. Come accennato, per i Paesi della Comunità Europea NON occorre il carnet (in realtà, non occorre nessuna formalità).
I Paesi convenzionati per i carnet ATA sono la quasi totalità di quelli normalmente oggetto di viaggi. Fra questi: Svizzera, Sud Africa, Stati Uniti D'America, Cina, Algeria, Canada, Hong Kong, India, Israele, Giappone, Libano, Malta, Malaysia, Nuova Zelanda, Polonia, macedonia, Marocco, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca, Romania, Senegal, Singapore e molti altri. Molti Paesi dell'America Latina NON sono, invece, compresi dalla convenzione.

 

 
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