Consigli di viaggio per gli appassionati di fotografia

A cura di: Diego Garzone con la collaborazione del gruppo Nikonista DOC: Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessand

per gli appassionati della fotografia.
a cura di DIEGO GARZONE
con la preziosa collaborazione del gruppo Nikonista DOC:
Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessandro Fais
coordinati da Mauro Minetti

Problemi alla dogana

Che cosa non si può fotografare

Problemi "energetici"
Manutenzione e pulizia attrezzatura In aeroporto
Cavalletti, monopiede & surrogati Il dilemma: cosa mi porto?
Come preparare il reportage? Risorse WEB utili

 

Il dilemma: cosa mi porto?
Detto di accessori e ricambi, affrontiamo il "cuore" del problema: quale attrezzatura portarsi in vacanza?
Le scuole di pensiero sono sostanzialmente due: c'è chi parte con tutto l'armamentario disponibile, chi predilige l'essenziale. Entrambe le scelte hanno i loro pro e i loro contro, ma anche la natura del viaggio condizionerà pesantemente la scelta. Se sono previsti lunghi percorsi a piedi, per esempio, ogni ettogrammo di più si farà sentire, e la fatica potrebbe magari condizionare negativamente la vostra voglia si scattare.

Quello che mi sentirei di escludere, prima di addentrarci nel problema, è di cedere alla tentazione di partire con uno "zoom tuttofare" e basta. Per intenderci, i vari 28-200 o 28-300 che sulla carta sembrano riassumere in sé le caratteristiche di un intero corredo, ma che fanno pagare un prezzo pesante in termini di qualità e di luminosità.
Esaminiamo, per comodità, due tipologie di viaggio: una con caratteristiche essenzialmente paesaggistiche ed etnografiche (luoghi e persone), l'altra più improntata anche agli spetti naturalistici, quale potrebbe essere un safari.


"Yellow barbet" fotografato da Diego Garzone nel Parco Nazionale Tarangire, in Tanzania
Per soggetti di piccole dimensioni come questo è consigliabile l'uso di una lunga focale.

Ipotesi A
Essenzialmente fotograferete paesaggi, monumenti e persone. Vi servirà quindi coprire un "range" di focali che va dal grandangolo più o meno spinto al medio tele. Da "coprire", a seconda delle preferenze, con ottiche fisse o zoom.

Se usate una 35 mm, diciamo che si potrà già fare parecchio con ottiche che partono dai 24-28 mm per arrivate agli 85 o ai 200mm.
Una soluzione "tuttofare" potrebbe essere uno zoom 24-85 o 24-120; in alternativa, riducendo la gamma di focali disponibili e risparmiando qualcosa (se già non possedete le ottiche, ovviamente) il buon 28-105.
Infinite le combinazioni possibili, magari "allargando" la gamma di focali: stando su quelle che garantiscono un buon rapporto qualità-prezzo, si può fare quasi tutto con 18-35, 50 1.8 o 1.4, 70-300.
La variante più costosa e qualitativamente più performante di questa combinazione è costituita da 17-35 2.8, cinquantino, 80-200 o 70-200 VR f/2.8. Se invece preferite le ottiche fisse, un buon "tris" per questo genere di reportage di viaggio è costituito da 28 (o 24), 50 e 85.
Dimensionando il tutto in ottica "Dslr", il 18-70 di partenza del Kit D70 è una buona base. Che può essere ampliata affiancandogli uno zoom da medio tele a tele (vedi sopra le possibili v
arianti) e, verso prospettive più ampie, dall'ottimo 12-24mm.


Leonessa (fotografata da Diego Garzone)
al tramonto nel Parco Nazionale Tarangire, Tanzania. Per fotografare grossi animali durante i safari può essere sufficiente anche uno zoom 80-200 o simili.

Ipotesi B
Qui, pur conservando almeno uno "spazio" per le riprese di paesaggio e d'ambiente (quindi sempre valido il suggerimento 18-35 o 17-35 + 50 mm), occorrerà ampliare la gamma di ottiche verso la dimensione "tele".
Scelta più economica (70-300) o più performante (80-200 2.8 o 70-200 stabilizzato) per coprire buona parte delle situazioni, ma qualche volta vi servirà qualcosa di più lungo.
Non prendiamo in considerazione ottiche iperprofessionali, in questo contesto, dalle prestazioni eccelse ma da costi e dimensioni certamente impegnativi.
Un'ottima soluzione di partenza è quella del 300 f/4 AFS, magari affiancato da un moltiplicatore 1,4X (focale effettiva 420mm) 0 da un 1,7X (510mm). Con più o meno la stessa cifra si acquista un 80-400VR, meno "tagliente" del 300 in quanto a definizione, ma col vantaggio della stabilizzazione.
Il moltiplicatore potrà ovviamente essere impiegato con buoni risultati anche sul 70-200VR. Più in là si sale davvero molto, come prezzi e come ingombro, e si entra in una dimensione prettamente professionale che esula dal contesto di questo "experience".
Discorso delicato quello delle ottiche universali, che offrono lunghezze focali (in zoom) che raggiungono i 500 mm. La valutazione fra la relativa convenienza di un'ottica economicamente non impegnativa e i risultati in termini di "performance" che questa può offrire va ovviamente lasciata alla discrezione di ciascuno.

 

 

E se utilizzo un corredo "misto"?
Ossia, se voglio scattare sia in digitale sia in 35 mm?


Pitone di Seba fotografato da Diego Garzone nel Parco Nazionale Tarangire, di notte, con ottica da 200 mm e flash

Ipotesi non peregrina, almeno a mio avviso, visto che è quello che faccio abitualmente da quando ho anche una Dslr.
In questo caso, un 18-35 (o un 17-35) potrà essere l'ottica di partenza in grado di coprire in modo più (35 mm) o meno (digitale) esteso il range delle focali grandangolari.
Per il resto valgono i discorsi già fatti, ricordando ovviamente che l'effetto "crop" operato dalle ridotte dimensioni del sensore consente di ottenere, sul versante tele, un angolo di campo inquadrato pari a quello di un obiettivo 1,5 volte più "lungo" sul 35mm.

Consiglio aggiuntivo: non disdegnate l'opportunità di una "compatta" come back up, digitale o 35 mm che sia: è un ottimo "block notes", occupa poco spazio, pesa poco e vi consentirà di fotografare in luoghi dove la discrezione è d'obbligo.

Non sottovalutate mai l'opportunità di portare con voi un buon flash, tipo SB600 o SB800: non servirà solo per scattare foto notturne, ma anche per riequilibrare l'illuminazione utilizzando la tecnica del fill in.

 
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