Esiste il negativo digitale?
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Glossario Aggiornamento Nikon Capture 4.2.1

 

L'uso del formato RAW/NEF nella pratica

Quando si scatta in RAW l'unico settaggio da fare a priori sulla fotocamera è quello relativo alla sensibilità ISO (oltre alla riduzione disturbo "noise" quando richiesta), impostazione che non potrà essere modificata o simulata con efficacia via software; tutte le altre potranno invece essere decise e calcolate finemente in seguito, davanti al monitor del computer. Naturalmente per velocizzare la fase di conversione dei file conviene, quando la situazione di ripresa lo consente, impostare già i parametri corretti o comunque più prossimi al fine ricercato. Per i "puristi" è importante sottolineare che le fotocamere D2Hs e D2x operano un preventivo controllo analogico di bilanciamento del bianco fatto prima della conversione A/D. Per queste, al fine di ricercare la qualità ottimale assoluta, è bene evitare bilanciamenti del bianco fortemente sfalsati come ad esempio impostare tungsteno (circa 3.000 °K) su luce flash o peggio ancora su ombra (circa 8.000°K) e viceversa.

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© Lorenzo Ceva Valla 2005

Uno scatto NEF incorpora al suo interno una miniatura d'immagine jpg (quella vista in miniatura d'anteprima su computer ma anche sul monitor della fotocamera) ma soprattutto un piccolo file dati che contiene sotto forma di testo le impostazioni stabilite sulla fotocamera al momento della ripresa (nitidezza, contrasto, modo colore, saturazione, tonalità cromatica e bilanciamento del bianco): quando il file viene aperto in Nikon Capture questi dati vengono utilizzati dal software per "proporre" una prima versione dell'immagine le cui impostazioni riflettono i parametri determinati in precedenza dal fotografo; questi potranno essere modificati via software e applicati definitivamente al file solo quando questo sarà convertito in un formato "normale" come il compresso JPG, il TIF a 8 o 16 bit ma anche in quadricromia CMYK. La creazione del file in Nikon Capture è dunque fatta in continua emulazione ed ogni variazione attiva il ri-calcolo matematico dell'intero flusso costruttivo. Ciò rende Nikon Capture meno veloce di altri software proprio perché ad ogni impostazione riparte dall'ideale flusso lavorativo che cambia di molto in base alla sequenza da rispettare. La maschera di contrasto per esempio viene applicata sempre all'ultimo e sul solo canale della luminanza così come in primis si costruisce la cromia all'interno dello spazio colore prescelto. Il Camera Raw di Adobe risulta più veloce proprio perché opera in simulazione approssimata di una miniatura applicando gli interventi definitivi al comando di conferma. Per queste ragioni chiediamo a Nikon di prendere in esame in future versioni una analoga funzione di simulazione che sebbene più approsimativa in anteprima più sbrigativa ed efficace nella lavorazione "di fretta" (sebbene simulata in parte dalla finestra Multi Immagine di Nikon Capture).
In Nikon Capture, oltre alle impostazioni che replicano quelle presenti sulla fotocamera, ve ne sono anche molte altre, particolarmente utili per la correzione dell'esposizione, del contrasto, e del colore: se applicate direttamente sul file RAW, garantiscono una maggiore efficienza rispetto alle stesse impostazioni applicate a un file JPG/TIF.

Nelle ultime versioni di Nikon Capture è presente per esempio una funzione molto utile, chiamata Digital Lighting (ora esportata anche direttamente on-camera sulle compatte Nikon), che permette di correggere un contrasto eccessivo, scene in controluce con primo piano in ombra o una fortissima sottoesposizione in modo efficiente e in completo automatismo; questo comando può operare sia sui file jpg prodotti direttamente "on-camera", sia sui file NEF, ma con un'efficienza estremamente superiore su questi ultimi grazie alla maggiore gamma di dati offerta. Dalla versione 4.2 di Nikon Capture è stata inoltre introdotto una più semplice ma funzionale funzione di controllo automatico della luminosità (interviene dunque sull'esposizione) applicabile singolarmente ad ogni immagine ma utilizzabile anche in operazioni automatizzate "batch" su intere cartelle di file.
Un comando simile al Nikon Digital Lighting denominato da Adobe "Luci e Ombre" è presente anche in Photoshop CS ma, a differenza di quello presente nel software Nikon, non è oggi in grado di operare sui file RAW.

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© Lorenzo Ceva Valla 2005

Come abbiamo visto il formato RAW deve essere convertito in un formato universale (jpg o tif) prima di poter essere lavorato in Potoshop ed utilizzato. Questo passaggio, che sembrerebbe aumentare i tempi delle lavorazioni, può essere facilmente automatizzato, operando con un batch.
Nella maggioranza dei casi i file della medesima sessione di ripresa condividono le stesse impostazioni di base: una volta stabiliti i parametri più idonei per la conversione, si può affidare tutto il compito al software, che lavorerà autonomamente in "background". Ad automatizzazione "batch" ultimata sarà sempre possibile rielaborare le singole immagini che eventualmente avessero bisogno di impostazioni differenti riaprendo in Nikon Capture i corrispondenti originali file NEF.

La possibilità di cambiare a posteriori molte impostazioni è certamente interessante, ma non è l'unica ragione per preferire questo formato di lavoro: infatti il risultato derivato da un file RAW convertito con Nikon Capture è superiore a qualunque JPG o TIF prodotto direttamente dalla fotocamera sia per gamma dinamica sia per nitidezza.
Il formato NEF, per esempio, è l'unico che permette di ottenere un file TIF a 16 bit, che ha un numero di sfumature molto superiore a quelle presenti in un file a 8 bit. Una volta aperto in una applicazione di fotoritocco, come Photoshop CS, consente maggiori margini di correzione del colore, dei livelli e del contrasto, garantendo il mantenimento di un numero più elevato di dettagli.
Al termine del processo di elaborazione si potrà procedere poi alla conversione del file a 8 bit, profondità colore normalmente gestita nei processi di stampa ma anche di visualizzazione monitor e web.

 
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