Nel primo confronto, le immagini su supporto analogico hanno dovuto cedere il passo a favore delle foto ottenute con le moderne DSLR. Questa volta cambiamo i parametri di confronto, per cercare di fugare qualsiasi dubbio possa essere ancora rimasto e vedere i veri limiti di entrambe le tecnologie. Chi vincerà?

Di Valerio Pardi

La metodologia della prova Gli strumenti utilizzati
Nuovo confronto analogico vs digitale Il digitale si scontra con il digitale, ovvero 10 Mpixel, 6 Mpixel o pellicola?
La pellicola al microscopio Il verdetto è unanime?

 

La pellicola al microscopio

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Per eliminare ogni dubbio sui limiti che può introdurre lo scanner durante il trasferimento della pellicola da formato analogico a digitale ho utilizzato un microscopio ottico a cui ho applicato un corpo reflex Nikon D200 per documentare quanto comunque visto ad occhio attraverso l'oculare.

L'elevato ingrandimento ottenuto utilizzando un obiettivo 10X abbinato ad un oculare 6x e il relativo tiraggio generato dal raccordo per la reflex, mi hanno permesso di raggiungere un valore talmente elevato da evidenziare i singoli copulanti colorati che formano l'immagine della diapositiva, nonché tutte le impurità inglobate dalla gelatina; ciò scongiura da un possibile limite di risoluzione ottica introdotto eventualmente dal microscopio stesso.

Ho fotografato due particolari ben riconoscibili, sufficientemente vicini al centro immagine per evitare che un eventuale calo di nitidezza dell'obiettivo di ripresa verso i bordi falsasse la prova. Ogni particolare è stato ripreso più volte, variando la messa a fuoco sul microscopio per cercare di trovare la posizione migliore, essendo l'emulsione di un certo spessore, mentre la profondità di campo di una ripresa a simili ingrandimenti pressoché pari a zero. Le immagini migliori sono state successivamente messe a confronto con lo stesso particolare ingrandito dal RAW/NEF generato dalla Nikon D200.
Il confronto è stato realizzato con lo scatto eseguito su pellicola alla focale di 50mm (35mm sulla D200).

 

 




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In rosso i due particolari fotografi al microscopio

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Effettivamente, la ripresa al microscopio della diapositiva ha permesso di evidenziare meglio la scritta
che nella scansione solo si intuiva

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Lo stesso particolare ingrandito dal file generato dalla D200 mostra l'iscrizione sulla targa
in maniera più evidente e leggibile. Non solo, la mancanza della "grana" della pellicola consente di avere un'immagine molto
più pulita e fruibile. Questo ingrandimento corrisponde circa ad uno zoom in Photoshop pari al 700%!

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Anche il particolare centrato sui fiori sul davanzale della finestra del castello
evidenza una forte granulosità, rinvigorita anche dalla presenza di micro particelle
scure presenti nella gelatina dell'emulsione

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A questi ingrandimenti, la "pixelatura" del digitale è evidente anche partendo da immagini
da 10 Megapixel come questo scatto effettuato con una Nikon D200; tuttavia l'immagine continua ad essere
più "pulita" e con un maggior numero di dettagli rispetto a quella ottenuta su pellicola

 
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