La tecnologia ha fatto passi da gigante ma la pellicola ha un passato di continui sviluppi iniziato oltre cento anni fa. Quali vantaggi offre concretamente il digitale in confronto alla vecchia e cara pellicola?

Di Valerio Pardi

Gli obiettivi della prova
Seconda prova
Verdetto unanime?

 

Il confronto

Nikon ha mantenuto negli anni l'attacco d'innesto obiettivi, la celebre baionetta F, e questo permette, anche oggi, di fare confronti utilizzando le stesse ottiche su una reflex a pellicola e una recente reflex digitale.

Per la prova ci siamo avvalsi della prima reflex prodotta da Nikon, la gloriosa Nikon F del 1959, qui proposta con l'ultima versione del mirino esposimetrico Photomic Ftn introdotto sul mercato nove anni dopo. Al suo fianco una delle ultime realizzazioni Nikon, il modello D200, l'anello di congiunzione tra il mondo digitale amatoriale e quello professionale di Nikon.

Di questa fotocamera se ne è già detto e scritto in quantità quindi sorvolo sulle sue caratteristiche tecniche se non per quanto riguarda il sensore, che è da 10 Mpixel. L'importanza di questo valore nasce da una vecchia credenza o voci di corridoio che equiparavano la pellicola come un supporto capace di immagazzinare dati come se fosse un sensore digitale da circa 30-40 Mpixel. Le attuali reflex digitali quindi sarebbero ancora in netto svantaggio, anche utilizzando la professionale Nikon D2Xs con sensore Cmos da 12,4 Mpixel. Come e quando siano nate queste voci ormai non ha più importanza poiché il confronto diretto sul campo offrirà la soluzione a questi e ad altri diversi quesiti. Ovviamente un fattore decisivo per la corretta riuscita della sfida risiede nelle ottiche utilizzate.

Purtroppo non è possibile optare per un'unica prova in quanto vengono a mancare requisiti fondamentali per un corretto confronto e lascerebbe aperto diverse questioni sulla validità dei risultati ottenuti. Le possibili scelte sono molteplici. Si potrebbe utilizzare un'ottica appositamente realizzata per la pellicola e l'equivalente, in termini di angolo di campo, sulla reflex digitale ma si potrebbe incorrere in un obietivo non particolarmente riuscito, falsando il risultato finale.

La scelta invece di una moderna ottica nel formato DX, progettata specificamente per il digitale non è fattibile in quanto non è successivamente utilizzabile per il confronto sulla pellicola. Anche la possibilità di usare lo stesso obiettivo sulla reflex digitale e quella a pellicola renderebbe il risultato complesso da valutare anche se limiterebbe le variabili in gioco; rimarrebbe infatti il problema dell'angolo di campo diverso tra le immagini riprese su pellicola che è possibile compensare variando opportunamente la distanza di ripresa tra lo scatto su pellicola e quello in digitale (ricordo infatti che tutte le reflex digitali Nikon adottano il formato del sensore DX che equivale a circa 16 x 24 mm, più piccolo quindi della pellicola 24 x36mm).

Infine ci sarebbe la possibilità di utilizzare un'ottica a focale variabile di indiscussa qualità in modo da effettuare le riprese mantenendo uguale l'angolo di campo nelle due riprese e anche effettuare due scatti tenendo uguale la focale di ripresa.

Per questa Experience ho optato per queste ultime due soluzioni, ovvero lo stesso obiettivo sulle due reflex e un'ottica zoom di elevata qualità che mi permettesse di scattare con lo stesso angolo di campo senza sostituire l'ottica. La scelta è ricaduta sull'eccellente Nikon AF DC 135mm f/2 e sullo zoom Nikon AF 35-70mm f/2.8 che, grazie alla limitata escursione focale, offre una differenza qualitativa al variare della focale del tutto trascurabile. Infine ho fatto una prova anche con un obiettivo particolare, il Nikkor 15mm QD-C f/5.6 risalente ai primi anni 70 e il recente Nikon AF-S 18-200mm f/3.5-5.6 VR IF ED DX G.


 
precedente  

Metodi di pagamento: