Accade spesso che quel che vediamo non corrisponda affatto con ciò che pensiamo di avere visto. In altri termini ciò che guardiamo non sempre è ciò che vediamo davvero.
La nostra mente è uno strumento straordinariamente sofisticato che, utilizzando tutti gli apparati sensoriali in suo possesso, è in grado di comunicare al nostro "Io" un amalgama di informazioni legate sia a ciò che siamo, sia al modo esterno a noi, che, in ultima analisi, concorre ad arricchire la nostra percezione di quella che chiamiamo "realtà".
La fotografia attualmente è uno degli strumenti più sofisticati in nostro possesso in grado di ricostruire e comunicare emozioni o immagini mai viste prima anche se, in realtà, sono sempre state sotto gli occhi di tutti. Certamente in questo campo è la sensibilità personale che porta alla ripresa di immagini più o meno comuni o più o meno straordinarie, ma è anche innegabile che gli strumenti che utilizziamo facilitano e a volte rendono possibili gli scatti unici, gli unici in grado di comunicare il nostro personale punto di vista della realtà e suscitare emozioni.
Questa volta parleremo di un metodo chiamato HDR in grado di aiutarci a registrare su un file tutta la gamma dinamica luminosa che la nostra mente ha inconsciamente percepito dell’immagine che abbiamo in mente di scattare.
ViewNX: le cinque immagini di partenza per l'HDR, scattate in bracketing.