High Dynamic Range: le potenzialità della pittura nella fotografia digitale

A cura di: Stefano Natrella

A cura di Stefano Natrella

Premessa Introduzione
Gamma dinamica luminosa totale Fotografare: attrezzatura e shooting
Sviluppo RAW/NEF con ViewNX HDR con Photomatix Pro
HDR in Photoshop CS3 e Tone Mapping Plug-in HDR in Paint Shop Pro PHOTO X2

 

Fotografare: attrezzatura e shooting

I passi necessari per la creazione di un'immagine HDR comportano prima di tutto la determinazione dell'attrezzatura fotografica necessaria allo scatto. In questo caso abbiamo utilizzato:

Attrezzatura
Nikon D200
Obiettivo Nikon Fish-Eye 10,5mm
Cavo Nikon per scatto a distanza MC-30
Treppiedi Manfrotto 055XPROB
Testa a tre movimenti Manfrotto 410
Bolla di livellamento doppia su slitta portaflsh
Pannello Lastolite Ezybalance per la determinazione del bilanciamento del bianco

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La testa a tre movimenti Manfrotto 410 permette regolazioni passo passo
di decimi di grado su tutti e tre gli assi; è la testa ideale per stazionare
perfettamente in bolla la fotocamera.

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La fotografia HDR richiede innanzitutto di scattare rigorosamente in formato NEF e con bracketing molto ampi;
da qui la necessità di lavorare con una scheda di memoria innanzitutto di grande capacità, per non spezzare un bracketing
tra una scheda e l'altra, con un'elevata velocità in scrittura e lettura, per poter eseguire bracketing a raffica senza rallentare
il processo e di qualità superlativa: qui vediamo la nuovissima CF Lexar Professional UDMA da 4GB da 300x
in grado di lavorare a 45MB/Sec. insieme al nuovo lettore di schede CF Lexar Professional UDMA che supporta
la connessione FireWire800 (in grado di lavorare fino a 800MB/Sec) e il Jump Drive Secure Plus sempre di Lexar da 4GB:
dopo aver scaricato le immagini dalla CF sul computer è sufficiente inserire il JumpDrive in una porta USB2 per ottenere
in pochi secondi un perfetto backup delle immagini su memoria solida esterna al computer. Il JumpDrive può
naturalmente essere utilizzato per salvare ogni tipo di dato.

Occorre sottolineare il fatto che le diverse immagini del bracketing devono essere perfettamente nitide e non affette da micromosso oltre che condividere, per impieghi HDR, l'utilizzo dello stesso valore di diaframma per non sfalsare gli aspetti della profondità di campo tra una ripresa e l'altra.

In sostanza, il motore del software per la generazione dell'immagine HDR deve "mappare" ed allineare i valori di luminanza di tutta la serie dei pixel corrispondenti delle immagini in bracketing che abbiamo scattato: se la fotocamera dovesse muoversi tra uno scatto e l'altro, si causerebbero irrimediabilmente degli errori nell'immagine risultante. Anche se alcuni software permettono l'allineamento di eventuali sequenze scattate a mano libera c'è da ricordare che l'intervento di allineamento e conseguente distorsione degradano il livello qualitativo finale. Anche il software usato per lo sviluppo RAW/NEF influisce sul livello qualitativo finale come ad esempio impiegare Captare NX al posto del proposto ViewNX o software "universali" anche solo per la diversa nitidezza ottenibile dai parametri di nitidezza ma anche dalla eliminazione delle minime o evidenti aberrazioni cromatiche eventualmente presenti o la possibilità di rimuovere le distorsioni geometriche ottiche.

Il cavo per lo scatto a distanza evita anche la più piccola vibrazione del corpo reflex mentre l'utilizzo di un treppiedi stabile, conditio sine qua non per generare una serie di scatti perfettamente identici nell'area inquadrata, consente oltretutto l'utilizzo di alti valori di diaframma che, nel caso della fotografia di paesaggio, forniscono una estesa profondità di campo.
La presenza del pannello grigio medio in una delle fotografie preparatorie è utile per la corretta determinazione del valore di bilanciamento del bianco in fase di ripresa adottando un bilanciamento PRE misurato ma anche per ridurre le lavorazioni di postproduzione o sviluppo RAW/NEF attraverso Nikon ViewNX o Nikon Capture NX.

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Lo scatto a distanza Nikon MC-30 permette di attivare l'otturatore della fotocamera senza il rischio di micromovimenti, spostamenti o vibrazioni dovute alla pressione diretta sul pulsante di scatto: durante uno shooting HDR non solo le foto non devono risultare mosse ed essere scattate con lo stesso valore di diaframma, ma l'inquadratura non deve spostarsi neppure di un decimo di millimetro.

Come location abbiamo scelto la regione dell'Engadina in Svizzera e la foto è stata scattata verso il tardo pomeriggio in modo da sfruttare al meglio la bella luce del crepuscolo.

Shooting
Come principio base abbiamo utilizzato la comoda funzione della D200 per il bracketing automatico in formato RAW/NEF. Questo formato, grazie alla sua natura, consente di sfruttare al massimo il Range Dinamico dell'immagine che stiamo scattando consentendo di effettuare cinque scatti ad intervalli di 1 EV attorno a quello corretto. Adottando fotocamere prive dell'opzione di bracketing, le diverse immagini dovranno essere scattate con esposizioni diverse ottenute variando i tempi di posa manualmente e non variando i diaframmi. Il valore di diaframma desiderato in base alla profondità di campo necessaria dovrà essere deciso a priori e mantenuto in tutte le esposizioni da contemplare nell'HDR.

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Il pulsante per l'attivazione del bracketing è l'incipit essenziale di ogni lavoro in HDR


Sulla Nikon D200 è stato impostato un bracketing su 5 scatti, ciascuno differenziato
di 1 stop dall'altro: è buona norma lavorare in priorità di diaframmi così da mantenere fisso il valore del diaframma
per tutti e cinque gli scatti, lasciando alla fotocamera la libertà di modificare le pose agendo esclusivamente
sul tempo di otturazione.

 
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