Il digitale può esprimersi ai massimi livelli anche nelle situazioni di ripresa apparentemente meno indicate e difficili da gestire come la fotografia notturna. Bastano pochi e semplici accorgimenti per entrare in un nuova dimensione creativa della fotografia e spremere fino in fondo la propria attrezzatura fotografica

a cura di Valerio Pardi


Difetto di reciprocità
Sensibilità elevate
Dark Frame Alla prova dei fatti
Il dark classico Rumore e sensibilità - Conclusioni

 

Rumore: come si elimina

La Nikon D200, come gli altri modelli di Nikon, consente anche di attivare una funzione per ridurre il disturbo del segnale nelle immagini scattate con valori di sensibilità elevati. A differenza però della funzione di dark frame, che vedremo più avanti, il noise reduction per le alte sensibilità è una funzione software, applicabile a posteriori su ogni immagine scattata, ovviamente nel formato Nef.
Se la si attiva dalla fotocamera, è possibile utilizzarla anche con il formato Jpeg facendo eseguire il lavoro al processore della fotocamera, oppure la si può utilizzare, tra l'altro con maggior efficacia e precisione, in post produzione attraverso il software di conversione Nikon Capture NX.

L'attivazione delle tre possibilità offerte on-board dalla fotocamera infatti non sono altro che tre opzioni, ovviamente disponibili anche dal softwarema che, per evidenti limiti di elaborazione dati del processore della fotocamera rispetto ad una Cpu di un moderno computer, non può competere con le possibilità offerte dall'elaborazione successiva.
Tuttavia, i risultati ottenibili dalla fotocamera sono assolutamente apprezzabili, ma il discorso è lo stesso di quello sul fatto se sia meglio scattare in Nef e convertire successivamente ogni foto o riprendere sempre in jpeg e avere immediatamente l'immagine pronta…de gustibus.

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L'immagine senza intervento mostra una quantità di rumore elevata
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Attivando la funzione di riduzione del rumore da Nikon Capture NX è possibile migliorare la resa dell'immagine. Il software Capture NX agisce con una particolare logica che interviene solamente su determinate aree dell'immagine in modo
da non ridurre la sensazione di nitidezza.

Comunque la funzione di riduzione del rumore via software non è l'unica strada percorribile per ottenere immagini pastose e dalle gradazioni tonali estese. Le possibilità del digitale, quando il soggetto lo permette, consentono di sfruttare una delle caratteristiche del rumore presente nelle immagini digitali. In pratica, se si riprende un soggetto fisso da treppiede, come può essere un paesaggio o uno still-life, eseguendo diversi scatti, apparentemente tutti uguali, ci si renderà conto che ogni foto mostrerà i dettagli del soggetto ripreso sempre nella stessa posizione, mentre il rumore generato dall'utilizzo di una sensibilità elevata sarà sparso sull'immagine in maniera del tutto casuale. Sfruttando questa caratteristica è possibile mediare diverse immagini, con Photoshop o con programmi specifici, per migliorare il rapporto segnale/rumore. I risultati sono in grado di restituire un'immagine la cui qualità è del tutto paragonabile a fotografie scattate con sensibilità di 3-4 volte inferiori.

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Per la prova di riduzione del rumore ho scattato 20 foto a 1600ISO e ho poi eliminato
la dominante gialla generata dalle lampade ai vapori di sodio da Nikon Capture NX.
La fotografia ottenuta evidenzia in modo marcato il rumore generato dalla bassa densità di segnale nelle
lunghezze d'onda diverse dalla sorgente di luce, in particolare nel blu.

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L'immagine ora mostra un bilanciamento cromatico migliore ma anche una presenza invadente del rumore.

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Il confronto tra l'immagine singola e il risultato della media di 20 pose parla da solo


Utilizzando la stessa procedura, ma sommando invece di mediare le singole immagini, è possibile recuperare una situazione di ripresa sottoesposta anche di diversi stop. Può essere il caso di riprese eseguite con una posa massima di 30s, senza la possibilità di utilizzare uno scatto remoto per prolungare il tempo di scatto. Ovviamente, in questo caso, i dettagli visibili saranno esclusivamente quelli presenti, seppur appena percepibili, nella singola posa da 30s, ma la successiva somma ne migliorerà comunque la leggibilità, con un risultato non dissimile da una singola posa della durata complessiva della somma delle integrazioni utilizzate

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Sommando le 20 immagini, invece di mediarle, si può aumentare in post produzione la luminosità della scena,
migliorando al contempo anche il rumore medio dell'immagine

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Rotazione terrestre, ripresa con un obiettivo Nikon 24mm f/2.8 chiuso a f/8 montato su un corpo Nikon FE-2
impostato su posa B

Questa è una delle classiche riprese notturne, facilmente eseguibile utilizzando una reflex a pellicola impostata su posa B, un treppiede e uno scatto flessibile.
Lasciando aperto l'otturatore per diversi minuti, o ore, è possibile registrare il movimento di rotazione terrestre attorno al proprio asse, che punta indicativamente in direzione della stella Alfa della costellazione dell'Orsa Minore, la celebre Stella Polare.
Come abbiamo appurato all'inizio di questa Experience, anche con le migliori reflex digitali non è possibile prolungare la posa fino a svariate ore poiché la corrente di buio saturerebbe l'intero sensore e il soggetto ripreso verrebbe cancellato.
E' possibile invece eseguire molti scatti di breve durata (anche di soli 30s) e sommarli successivamente, avendo l'accortezza di utilizzare solamente le parti più luminose dell'immagine, una funzione presente nelle opzioni di layering di Photoshop e in alcuni programmi freeware e a basso prezzo come: Image Stacker della Tawbaware o Startrail, un programma gratuito reperibile all'indirizzo web http://www.startrails.de/html/software.html
Questa procedura consente inoltre di sperimentare diverse opzioni di montaggio ed ottenere risultati sempre differenti e declinabili alle diverse situazioni di scatto.

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Il programma freeware Startrail oltre a consentire di sottrarre in automatico
i dark frame consente anche di creare brevi filmati con immagini
mostrate in rapida successione

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In alto a sinistra una posa singola da
30s ripresa con un obiettivo Nikon
AF-S 18-200mm f/3.5-5.6G IF ED VR
alla focale minima.
Sopra una media generata in
photoshop di 30 scatti eseguiti in
rapida successione
e infine, il risultato ottenuto con
il programma Startrail, in cui si
notano anche le scie lasciate dal
passaggio di alcuni aerei
e un satellite artificiale.


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Eliminando gli scatti rovinati dal passaggio degli aerei porta ad
una mancanza di continuità nella rotazione delle stelle, causata dai fotogrammi mancanti.
Inoltre l'attivazione dell'opzione di riduzione del rumore per le pose lunghe, ha portato ad un intervallo
di circa 15s tra uno scatto e l'altro,
producendo una innaturale sensazione di intermittenza della
luce delle stelle. Per pose così brevi
è preferibile disattivare completamente tale funzione.

Naturalmente è preferibile disattivare la funzione di riduzione del rumore nelle pose lunghe (la sottrazione del dark frame), altrimenti si otterrà uno spezzettamento delle stelle provocato dal periodo necessario alla cattura, ad otturatore chiuso, di un dark frame.

 
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