Apertura di eccellenza per l’ultimo numero dell’anno di Sguardi, con un approfondimento dedicato al grandissimo James Nachtwey, non solo «un fotografo di guerra», come dice Wim Wenders, ma «un uomo di pace, una persona che per desiderio di pace va in guerra e si espone, per creare la pace partendo da un odio sconfinato per la guerra e da un amore sconfinato per gli esseri umani». In occasione dell’apertura di Memoria, la più ampia retrospettiva mai concepita sul lavoro del fotografo statunitense (Palazzo Reale, Milano, fino al prossimo 4 marzo), Sguardi ha intervistato Roberto Koch, fondatore di Contrasto e curatore dell’antologica con lo stesso Nachtwey che non esita a definire il più importante testimone del nostro tempo...
Perché, come insegnano tra gli altri Gide ("l'importanza sia nel tuo sguardo, non nella cosa guardata") e Proust ("non l'andare verso nuovi paesaggi, ma l'avere occhi diversi"), lo sguardo è - quasi - tutto: il modo di porsi e rapportarsi alla realtà, di ritagliare la propria visione (parlando di immagini) in mezzo alle infinite maniere possibili di guardare il mondo, cercando di porre sullo stesso asse, come direbbe Cartier-Bresson, gli occhi, la mente e il cuore […]
Sguardi, la rivista telematica dedicata al mondo della fotografia e del viaggio direttore Antonio Politano