Dopo lo scatto, Nikon Transfer e Nikon View
                        
                        Proprio per confermare quanto detto all'inizio, quindi il  quando e il dove è stata scattata un'immagine, iniziamo con il trasferire il contenuto  della scheda nel computer utilizzando Nikon Transfer: anche se la data di  scatto rimane comunque negli exif, attraverso Nikon Transfer è possibile  rinominare le immagini, per esempio, con anno/mese/giorno/ora di scatto, per  avere immediatamente un riferimento di data già nel nome file, e per renderli  tutti univoci (anche se i file possono comunque essere  rinominati attraverso Nikon  ViewNX).
                          Attraverso Nikon Transfer è anche possibile inserire nei  metadati dei file parole chiave, piuttosto che copyright e diversi altri  riferimenti. Non è necessario usare Nikon Transfer per il trasferimento delle  coordinate GPS: queste fanno parte integrante dei metadati del file e rimangono  nei dati immagine indipendentemente dal modo con cui vengono trasferiti le  immagini sul computer; Nikon Transfer, come appena riferito, ha altre utilità.
                         
 
                        Una volta scaricate le immagini con Nikon Transfer  le apriamo con il browser di ViewNX. Maggiori riferimenti alle potenzialità di  ViewNX possono essere consultati nell'eXperience "Nikon ViewNX e Nikon  Transfer".
                        
                        Utilizzando i contrassegni TAG, marchiamo tre immagini…
                         
 
                        … poi selezioniamo una ricerca in cui visualizzare solo le  immagini con “Tag”, questa volta in rosso.
                         
 
                        E così visualizziamo solo le tre immagini scelte.
                         
 
                        Selezioniamo le tre immagini e attiviamo il comando Geotag  presente nei comandi diretti della barra superiore dell'applicazione.
                         
 
                        Il programma ci informa che le immagini potrebbero essere  rappresentate non in un modo assolutamente preciso su Google Maps.
                        
                        Apriamo la prima schermata e vediamo i tre segnalini che  corrispondo alle tre immagini selezionate, due all'inizio e una al termine del  viaggio; l'ingrandimento della mappa all'inizio è automatico e serve per poter  visualizzare contemporaneamente i segnalini di tutte le immagini che abbiamo  selezionato.
                         
 
                        Con l'apposito pulsante poniamo al centro dello  schermo uno dei tre segnalini e ingrandiamo, qui in modalità “Mappa”.
                        
                        E qui in modalità “Satellite”: esiste anche una modalità  “Ibrida” in cui la mappa e l'immagine satellitare si sovrappongono.
                         
 
                        Cliccando sul segnalino si ottiene l'anteprima  dell'immagine, mentre nella colonna di destra l'icona del geotag dell'immagine  selezionata si colora di giallo. Qui la localizzazione dell'immagine ha dei  contenuti iconografici che la rendono comunque evidente, la Stazione di Venezia Santa  Lucia.
                        
              Qui invece, senza un riferimento GPS, sarebbe veramente  impossibile attribuire una località all'immagine scattata, 
                          completamente priva  di riferimenti univoci.
                        
                        Selezioniamo adesso e aggiungiamo un tag a un numero  maggiore di immagini…
                         
 
                        … e vediamo la loro localizzazione sulla mappa…
                        
                          
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                               … quindi sull'immagine “Ibrida” mappa/satellite…
 |  … cliccando su un segnalino… | 
                        
                        
                        
                          
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                                 … possiamo vedere l'anteprima dell'immagine:
 ecco il Ponte di  Rialto.
 |  Possiamo visualizzare anche i metadati, comprese le coordinate di scatto.
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                        Con il comando “Aggiungi/Modifica dati GPS, e cliccando nel  punto della mappa dove presumiamo sia stata scattata l'immagine…
                         
 
                        Possiamo salvare la posizione di un'immagine che non è stata  georeferenziata in ripresa.
                        
                          
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                              Ed ecco l'altro scatto effettuato vicino al ponte di Rialto,  
                            ma con l'unità GP-1 disattivata, georeferenziato. |  
                              Con le sue coordinate, nella miniatura di lato compare il   
                              simbolo della georeferenziazione.
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                            |  Un'immagine come quella evidenziata ha dei dati  architettonici abbastanza univoci che potrebbero permettere di riconoscere oltre la località anche il monumento in questione.
 |  Ma questa seconda immagine che raffigurava un particolare della facciata sarebbe impossibile da geolocalizzare se non
 fosse stata  georeferenziata in ripresa.
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                            | Uno scatto eseguito posizionando la fotocamera praticamente  sul livello del mare indica nei metadati
 l'altitudine 0 metri sul livello del  mare.
 | L'ingrandimento dello scatto precedente, eseguito con Nikon  D700 e foro stenopeico, posata circa 5 secondi.
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                            | Ecco uno dei monumenti più famosi di Venezia e tra i più  famosi al mondo.
 | È il Ponte dei Sospiri, in questo periodo incastonato tra  cieli artificiali per necessità di ristrutturazione: difficile
 riconoscerlo in  questo periodo senza georeferenziazione.
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                            | Il primo scatto eseguito all'arrivo a Venezia. | E l'ultimo, eseguito poco dopo il tramonto. | 
                        
                        
                          I dati di georeferenziazione negli exif di scatto aperti con  Nikon ViewNX.