Di Mauro Minetti

Ideale e specializzato per lo "sviluppo" di file RAW-NEF ma utilissimo anche per migliorare i file JPG delle COOLPIX.

2. Metodi di lavoro

 

Metodi di lavoro
Con un'immagine digitale, ci troviamo di fronte alla scelta di due distinti metodi di lavoro per raggiungere un determinato risultato.
Quando utilizziamo una fotocamera digitale infatti, dovremo prima di tutto riflettere su come intendiamo "lavorare" dopo lo scatto, al fine di impostarla nel miglior modo possibile per limitare al minimo indispensabile le correzioni tramite un software.

Il primo metodo consiste nell'utilizzare i parametri di correzione impostabili direttamente nella fotocamera (contrasto, saturazione, nitidezza), in modo da evitare il passaggio dei file ottenuti nel computer e poterci recare direttamente al laboratorio per farli stampare nelle dimensioni desiderate.
Il secondo, quello più indicato per ottenere dei grandi risultati, è quello di impostare la macchina fotografica digitale in modo da poter intervenire con decisone, ed effetto, con un software di fotoritocco sui file acquisiti, preparandoli per la stampa che vogliamo ottenere, con la correzione di un maggior numero di parametri rispetto a quelli che ci consente il software della fotocamera.
La prima impostazione alla quale prestare attenzione, sarà quindi per la qualità dell'immagine che risulterà determinante ai fini qualitativi.

Quando si richiede un file JPG oppure TIFF, la fotocamera elabora il RAW (Nikon Electronic Imaging) applicando l'algoritmo colore e tutte le impostazioni prescelte dall'utente circa bilanciamento del bianco, maschera di contrasto (nitidezza), compensazione tonale (livelli e curve di contrasto), saturazione colore, spazio colore, ecc.

Il RAW chiamato NEF da Nikon offre la possibilità di intervenire sulla qualità e sulla costruzione dell'immagine RGB anche post scatto.
Questo formato di registrazione produce un file "grezzo", lavorabile in post produzione come al momento dello scatto. In fase di ripresa pertanto, non sono necessarie impostazioni particolari, se non quella di prestare attenzione alla sovra esposizione delle alte luci.

Il più grande vantaggio di questo metodo di lavoro (RAW) è proprio quello di poter correggere, migliorare, modificare qualsiasi impostazione assegnata in fase di scatto senza alterare la qualità del file acquisito.
A svantaggio di tale formato dobbiamo riconoscere dei file più "pesanti" che limitano la capacità del supporto di memoria e rallentano l'operatività della Coolpix, oltre i tempi di lavorazione post scatto nel caso dobbiamo apportare alcune correzioni.

Il TIFF, pur essendo un formato di registrazione senza perdita di dettaglio, ha come contropartita la creazione di un file molto più "pesante" rispetto al formato precedentemente descritto, che richiederà un supporto di memoria ad alta capacità per garantire una maggiore autonomia di scatto. Inoltre, rallenta sensibilmente la velocità operativa delle Coolpix annullando la possibilità di effettuare scatti in rapida sequenza come con i JPG. Il TIFF è quindi più pesante del RAW ma molto meno performante in qualità.

Il JPG, essendo un formato di compressione, uniforma i pixel in un determinato raggio racchiuso in matrici 8x8 pixel per diminuire il numero di dati da memorizzare, in modo da alleggerire il "peso" del file. La compressione riduce il dettaglio basandosi su prefissate trame "riassuntive". E' il formato di registrazione più adoperato sia per la velocità di registrazione in fase di ripresa, che per la possibilità di registrare il maggior numero di immagini sul supporto di memoria rimovibile (Compact Flash Card, ed altri tipi).

Scegliendo tale impostazione ci troveremo di fronte alla scelta del grado di compressione che potremo distinguere in:
FINE - compressione 1:4
NORMAL - compressione 1:8
BASIC - compressione 1:16
La perdita di qualità sarà direttamente proporzionale al livello di compressione scelto.

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Esempio sulle dimensioni ottenute della trasformazione di un file NEF in JPG e TIFF, con Nikon Capture

La dimensione dell'immagine, espressa in numero di pixel, per tutte le scelte è consigliabile quella massima consentita dalla fotocamera, per prevenire possibili tagli d'inquadratura in post elaborazione, e mantenere la più alta possibile e sempre gradita elevata risoluzione.

In modalità JPG, sarà pertanto determinante impostare nel miglior modo i parametri di ripresa al fine di ottenere un file adatto alla successiva correzione mediante un software di fotoritocco. I dati "persi" a causa della compressione non saranno più recuperabili, e quelli rimasti avranno subito una limitazione qualitativa dovuta alla riduzione delle informazioni.

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Scegliendo una qualità di lavoro JPG, le regolazioni fondamentali (da impostare direttamente sulla fotocamera digitale) sulle quali dobbiamo assegnare delle impostazioni in previsione di intervenire con un programma di fotoritocco sono:
WB (White Balance) = bilanciamento del bianco
Image adjustment = livelli di contrasto, curve
Saturation = saturazione dei colori, densità
Sharpening = controllo della nitidezza dell'immagine

Vediamo dunque come, e perché, impostare questi parametri in modo appropriato.

WB (White Balance)
La qualità della luce, è valutata tramite un dispositivo che viene definito analizzatore del bilanciamento del bianco. È in pratica un piccolo termocolorimetro che guida un sistema di controllo incorporato, di serie, nelle macchine digitali.
Gli apparecchi digitali eseguono questa analisi in diversi modi. L'operazione può avvenire senza interventi dell'operatore e in questo caso il sistema, siglato WB, opera in assoluto automatismo (WB AUTO). Spesso però le macchine hanno anche la possibilità di impostare tarature specifiche, adatte a particolari fonti di illuminazione da impiegare per soggettive intenzioni o situazioni con luci miste.
Utilizzare il giusto WB in base alla "qualità" e tipologia della luce presente al momento dello scatto significa acquisire un'immagine priva di dominanti indesiderate, inevitabilmente da correggere, ed allo stesso tempo per memorizzare i dati dei colori nel modo più fedele possibile.

Image adjustment (contrasto)

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Tale controllo permette di regolare il contrasto generale dell'immagine, intervenendo sui livelli e sulle curve di regolazione.
AUTO è un'impostazione efficace per il maggior numero delle situazioni, ma come tutti gli automatismi può non portare ai risultati sperati in specifiche situazioni, ad esempio con l'uso del flash, o in presenza di scene a forte o bassissimo contrasto.
NORMAL è l'impostazione lineare e più adatta da utilizzare in previsione di elaborare l'immagine post scatto con un software di fotoritocco. In questo modo si assegna un inalterato contrasto adatto ad essere ulteriormente elaborato post scatto, senza spiacevoli conseguenze.
MORE CONTRAST aumenta sensibilmente il contrasto, ed il suo impiego porta all'ottenimento di un'immagine pronta per la stampa con un forte stacco tra luci ed ombre. Di fatto, d'impatto, sembra di avere immagini migliori. Tale impostazione dunque, ci fa capire quanto possa essere determinante nel caso in cui scegliamo il primo metodo di lavoro, ovvero portare la nostra Compact Flash Card (o analogo supporto di memoria) direttamente in laboratorio.
LESS CONTRAST è l'opposto della funzione precedente ed andrebbe utilizzata solo in specifiche situazioni di ripresa in cui la creatività del fotografo voglia far apparire meno marcato il passaggio tra luci ed ombre.
Questa scelta, che conserva maggiori transazioni tonali, non si dimostra "vincente" nel caso in cui non abbiamo intenzione di intervenire con un programma di fotoritocco.

Saturation
Tale controllo permette di regolare la saturazione generale del colore, intervenendo sul livello di regolazione. Oltre all'impostazione NORMAL, troviamo la possibilità di intervenire intenzionalmente nel suo aumento o diminuzione sino a +/- 2 valori per ogni scelta.
Nel caso in cui scegliamo il secondo metodo di lavoro, è opportuna la scelta NORMAL per prevenire un eccesso, o carenza, di saturazione.

Sharpening
Tale controllo permette di regolare la NITIDEZZA generale dell'immagine, intervenendo sulla Maschera di Contrasto (che non è il contrasto generale dell'immagine).
Nelle compatte digitali della serie Coolpix esiste la possibilità di regolarla a piacere in base al proprio "gusto di nitidezza" che vogliamo dare all'immagine.
Scegliendo AUTO (di default) accettiamo l'elaborazione automatica della nitidezza. Utile nella maggior parte delle situazioni di ripresa, proprio perché il grado di correzione varia ad ogni scatto in base alla situazione di ripresa, in base alla focale zoom impostata ma non sicuramente la più adatta a permetterci di intervenire bene in post produzione; in previsione di intervenire in una fase successiva allo scatto, la scelta più opportuna risulterà NORMAL che ci consentirà di ottenere tutte le immagini con lo stesso livello di nitidezza applicato in forma lineare.
La scelta di uno sharpening normal, ci consentirà di intervenire in post produzione con l'applicazione di una maschera di contrasto, che potrà essere impostata con gli stessi parametri sulle immagini acquisite con le stesse impostazioni.
Se adottassimo uno sharpening AUTO, ogni immagine presenterebbe delle sensibili differenze e non ci permetterebbe di agire con la stessa regolazione su ogni immagine.
Non sarà difficile, con qualche prova di stampa, determinare quali parametri siano idonei alla nostra Coolpix ed alla personale preferenza per ottenere il grado di nitidezza ritenuto idoneo.
Scegliendo HIGH otterremo un'immagine più nitida grazie ad una maggiore definizione dei contorni del soggetto, ma meno "lavorabile", in un file JPG, con un programma di fotoritocco.
L'impostazione LOW, se desideriamo ottenere un'immagine con basso distacco dei contorni dei soggetti non è consigliabile utilizzarla con i file di qualità JPG salvo specifiche esigenze come ad esempio un ritratto flou. Tanto meno per portare i file direttamente in stampa così come ripresi.
La perdita di informazioni derivanti dalla compressione JPG non aiuterebbe ad ottenere un buon miglioramento sul dettaglio nel caso si volesse aumentare con Nikon Capture.

Utilizzo finale
Dopo aver scelto il metodo di lavoro per la fase di ripresa, le nostre immagini potranno subire un trattamento in post produzione in base all'utilizzo finale che si potrà distinguere in:
stampa in laboratorio (oppure sulla propria stampante a getto d'inchiostro ink-jet)
pubblicazione su pagine web
Le correzioni devono essere specifiche, e distinte, per i due scopi.
Solitamente è buona regola preparare l'immagine per la stampa, alla massima risoluzione, con tutte le correzioni migliorative del caso, per poi diminuire la sua risoluzione ed aumentare ulteriormente la sua nitidezza per offrire una migliore visione attraverso un monitor nel caso di pubblicazione della stessa in una pagina per il web.

 
 

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