Produrre foto di qualità per la stampa tipografica

A cura di: Guido Bartoli su linee guida di Massimo Montersino – Consigliere TAGA Italia

TAGA.DOC.17 La fotografia digitale e le arti grafiche” è un documento realizzato da TAGA Italia per creare una base comune di dialogo tecnico fra produttori e utilizzatori di immagini digitali nel settore delle arti grafiche. Questo eXperience, ispirato dalle linee guida illustrate nel documento, descrive come applicarle per ottenere file rispondenti agli standard qualitativi.

A cura di Guido Bartoli su linee guida di Massimo Montersino – Consigliere TAGA Italia

» TAGA Italia e lo scopo del documento » Il capitolato tecnico per la fotografia
» Ripresa: primo importante anello della catena » Matrice di pixel
» Calcolo dei pixel necessari a coprire il formato di stampa » Profondità colore
» Sviluppo del RAW e gestione del colore » La maschera di contrasto e la risoluzione
» La perdita di qualità del formato Jpeg » Conclusioni e download documento TAGA doc 17

 

Profondità colore

Determina la qualità nella riproduzione delle sfumature e, come effetto collaterale collegato, la qualità dei dettagli nelle ombre.
Per schematizzare:
Il numero di pixel è determinato dall'area utile del sensore, per esempio 12,1 milioni di pixel effettivi per la D700.
Il numero di colori visualizzabili è invece variabile a seconda della regolazione della fotocamera. La D700 permette di impostare un output basato su un NEF a 12 o 14 bit/colore. Per default la macchina parte con l'impostazione a 12 bit/colore, che può essere modificata agendo sul menu delle impostazioni di scatto.


Esempi delle schermate menu Nikon D7000 circa dimensione immagine, qualità e compressione,
e profondità colore disponibile su file RAW/NEF.

La differenza sembra poco importante fino a che non si considera che questi valori sono esponenziali.
Il computer lavora in linguaggio binario, cioè usa solo 0 e I per eseguire i suoi calcoli.
Divide le informazioni della quantità di luce che raggiunge il singolo fotodiodo del sensore (pixel) in livelli, secondo una scala che deriva dalle potenze di 2:

BIT/colore   Sfumature Milioni di colori totali RGB
8 2^8 256 16,8
9 2^9 512 134,2
10 2^10 1.024 1.073,7
11 2^11 2.048 8.589,9
12 2^12 4.096 68.719,5
13 2^13 8.192 549.755,8
14 2^14 16.384 4.398.046,5
15 2^15 32.768 35.184.372,1
16 2^16 65.536 281.474.976,7

Scattando in JPEG, che offre un output a 8 bit/colore, si disporrà di circa 16,8 milioni di colori fra cui scegliere. Mentre 12 bit/colore vogliono dire poter scegliere fra 2^12 colori, poco più di 68,7 miliardi di colori possibili; elevando la conversione analogico/digitale a 14 bit/colore le sfumature possibili ammontano a 2^14 colori possibili, cioè quasi 4400 miliardi! Ovviamente i pixel di un'immagine sono in numero molto inferiore, ma ciò che conta è poter disporre di una ampia pallette di scelta.

Il vantaggio di utilizzare il NEF a 14 bit/colore per i propri file è duplice:

  • grande aumento della precisione di riproduzione dei colori e delle sfumature (rispetto agli 8 bit/colore del JPEG, ma anche rispetto ai 12 bit/colore)
  • possibilità di sfruttare in futuro l'aumento della qualità di stampa.

Come nei recenti dieci anni di evoluzione abbiamo visto un grande miglioramento, dovuto all'introduzione di più inchiostri nelle stampanti inkjet, così è probabile che in futuro si abbia la possibilità di stampare colori ora non riproducibili.

Alla fine del procedimento di sviluppo del NEF, in ogni caso, il numero di colori massimo possibile presente nel file è dato dal numero di pixel, quindi per la D700 di cui sopra sempre un massimo di 12,1 milioni (nell'ipotesi limite che ogni pixel abbia un colore diverso).
Più colori gestibili significano quindi maggiore qualità di immagine, intesa come fedeltà cromatica, ma pure maggiore possibilità di definizione quando piccole variazioni di colore disegnano i contorni di un soggetto. È quest'ultimo il caso ad esempio di una sottile tramatura superficiale, come quella di un trina, oppure dei capelli.

L'obiezione di molti secondo cui è inutile scattare a più di 8 bit/colore in quanto il procedimento offset usa immagini a 8 bit/colore è infondata.
Facciamo un esempio pratico: la ripresa di un soggetto che abbia un'ampia palette di colori molto estesa dalle zone di luce alle ombre, in grado di sfruttare tutto lo spazio colore della fotocamera.
Poiché il digitale per definizione non può rappresentare le sfumature se non come insieme di singole tacche di colore uniforme (per quante siano vi sarà sempre soluzione di continuità), più colori si possono rappresentare e meglio si possono riprodurre le sfumature, che sono come ogni fotografo sa, parte determinate per la qualità di immagine.

Ingrandisci l'immagineIngrandisci l'immagineIngrandisci l'immagine
Ingrandisci l'immagineIngrandisci l'immagineIngrandisci l'immagine
Il gamut è l'area entro la quale vengono rappresentati i colori gestibili dalla periferica.
Una sfumatura di colore viene gestita come una serie di tacche di colore diverse che, nel caso di immagini
a 8 o più bit/colore, sono molto vicine fra loro. I colori non puri si trovano nell'area del gamut,
al di fuori della linea che unisce il punto di bianco con uno dei colori puri e saturi.
Aumentando l'area del gamut, come avviene quando si usa uno spazio di colore più ampio, la distanza fra
i componenti della sfumatura aumenta, come pure quella fra i colori non puri riproducibili. Più bit/colore si hanno
a disposizione e più è possibile ridurre al distanza fra i colori disponibili, “riempiendo” quindi il gamut.


Sviluppo del RAW e gestione del colore

Il file RAW non è un prodotto finito. Giova ricordarlo poiché troppo spesso i fotografi lo dimenticano e consegnano ai clienti un lavoro solo abbozzato. È come se un'azienda automobilistica consegnasse agli acquirenti auto parzialmente montate, da rifinire nel proprio box di casa.
Per un lavoro in cui la qualità di immagine è determinante il formato di ripresa più indicato è il RAW (NEF), in quanto offre ampie possibilità di personalizzazione dello sviluppo.
Nulla deve essere inserito in un capitolato circa la gestione creativa dell'immagine, quella che si ottiene facendo ampio uso di funzioni come i Picture Control, i Punti di Controllo Colore, le regolazioni di saturazione e contrasto, il D-Lighting, le correzioni localizzate.
Questi parametri sono appannaggio del fotografo che decide in base al suo gusto personale l'aspetto dell'immagine, tanto quanto la luce, l'inquadratura, la focale o l'uso di un effetto come il mosso.
Tuttavia per controllare il processo creativo al meglio il fotografo deve avere piena padronanza dei concetti relativi alla gestione del colore: scelta dello spazio colore in cui aprire il file, eventuale applicazione di un profilo colore ad hoc.
Una volta che l'immagine ha acquisito il suo aspetto definitivo e che appare corretta sul monitor (calibrato!), è il momento di pensare alla gestione del colore in vista dell'output.

Le scelte da operare per avere la sicurezza di porsi in modo corretto come primo anello della catena di produzione digitale sono:

  • scelta dello spazio colore in cui aprire il file NEF (RAW), in funzione dell'uso successivo (stampa o WEB)
  • eventuale applicazione di un profilo personalizzato per la fotocamera, eseguito nelle stesse condizioni di luce delle riprese in oggetto
  • gestione del profilo di output per la prova a video
  • gestione del profilo per la stampante in caso di stampa definitiva a getto di inchiostro
  • eventuale conversione verso il profilo di stampa offset CMYK


In ogni caso la regola fondamentale, ineludibile, della fotografia digitale è:
ogni foto DEVE avere applicato un profilo o uno spazio colore.
NON è possibile consegnare un file privo di questa caratteristica fondamentale, in quanto i colori dei soggetti verrebbero gestiti in modo assolutamente impreciso, non essendovi cognizione della corrispondenza dei numeri relativi all'inchiostratura con il tipo di periferica che deve utilizzarli.

I software View NX2 e Capture NX2 di Nikon hanno un motore di gestione del colore in linea con le esigenze della postproduzione.
Nelle preferenze dei programmi si può scegliere il profilo/spazio colore di default in cui aprire i file NEF (RAW), optando per utilizzare quello indicato nei metadati, oppure uno di quelli a disposizione nel sistema operativo. Nei metadati la fotocamera memorizza sempre le impostazioni di scatto anche per il colore, che sono usate per i JPEG e che possono diventare la scelta per lo sviluppo del NEF.
View NX2 è concepito come un gestore di file di primo uso, quindi permette modifiche alle immagini, archiviazione, selezione, ma non ha una gestione colore avanzata come Capture NX2. Quest'ultimo offre la possibilità di applicare un profilo oppure di convertire in un diverso profilo, come pure di effettuare delle prove colore.
La trattazione di questi temi va molto oltre il significato di questo eXperience, ecco un breve riassunto dei comandi a disposizione nei software Nikon:

Ingrandisci l'immagine
Ingrandisci l'immagine

Ecco la schermata delle Preferenze / Gestione Colore di View NX2 e Capture NX2,
che permettono di impostare i parametri di default relativi a:

  • spazio colore predefinito in cui aprire il file (quello scelto al momento dello scatto
    e valido per il JPEG o un altro a disposizione del sistema operativo)
  • profilo separazione CMYK per la stampa offset (solo Capture NX2)
  • profilo per la stampa diretta a getto di inchiostro
  • intento di rendering
  • profilo monitor

Ingrandisci l'immagine
Capture NX2 ha un motore di gestione del colore che permette di ottenere risultati professionali senza ricorrere a software di fotoritocco. Il menu Regola / Profilo colore introduce una finestra di regolazione che permette di applicare un profilo al file, oppure di convertire il file in uno degli spazi/profili colore presenti nel sistema operativo.

Ingrandisci l'immagine
Nella finestra di modifica dell'immagine di Capture NX2 si vede in basso a sinistra il profilo colore applicato all'immagine e se è attivata la funzione di prova colori a video (softproof).
Agendo sulla freccia si apre una finestra in cui attivare la prova colore, indicando il profilo di riferimento e l'intento di
rendering.

Per un approfondimento di questi temi rimandiamo agli eXperience già pubblicati sulla gestione del NEF (RAW) dallo scatto alla stampa:
- Gestione colore e Nikon Capture NX, a cura di Guido Bartoli
- Sviluppo RAW/NEF e conversione colore con Capture NX, a cura di Guido Bartoli
- Profili Adobe Camera Raw per Nikon, a cura di Massimo Novi
- Impiego di Spazi Colore estesi in Nikon ViewNX, Capture NX2 e stampa Inkjet, a cura di Guido Bartoli

Sulla gestione della stampa:
- Garantire la coerenza dei colori delle stampe, a cura di Mauro Fratus

Sulla teoria del colore:
- Dagli Spettri di Luce al Tristimolo, a cura di Marcello Melis

 

Metodi di pagamento: