Di Gerardo Bonomo

Dalla scala all'ingrandimento
L'invisibile
Quale attrezzatura?
Ottiche AI o ottiche AF?
La reflex
Quale focale? Spingendosi più in là

Il moltiplicatore di focale
Le lenti addizionali
Gli obiettivi da ingrandimento

La macrofotografia sul campo
Treppiede La sorgente luminosa in interni

Mosso e micromosso
L'estensione della nitidezza

La diffrazione
La messa a fuoco
Il mirino ingranditore
Lo sfondo
L'esposizione
Il formato RAW e la post produzione
Conclusioni  

 

Quale attrezzatura?
Le immagini di questa Experience sono state eseguite in parte con Nikon D70 e in parte con Nikon Coolpix 8400.
La compatta.
Indubbiamente con una compatta ultima generazione come la Coolpix 8400 e i suoi 8MP è già possibile eseguire delle eccellenti macrofotografie: l'area minima inquadrata è intorno ai 50mm che rapportati al formato 24x36mm significano già un rapporto di riproduzione di tutto rispetto, si arriva infatti a 1:1.3; la leggerezza della macchina e l'assenza di vibrazioni che possono essere causate dall'alzo dello specchio permettono già dei virtuosismi ben difficili da realizzare al primo colpo se confrontati per esempio con un'attrezzatura reflex, soprattutto a pellicola.

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La Coolpix 8400: il display rotante permette inquadrature da punti di vista
complessi da controllare con una reflex.


Il campo preferenziale di utilizzo di compatte come queste è soprattutto nel macro/reportage, dove oltre alla fotografia a distanza ravvicinata del soggetto si vuole ancora tenere traccia leggibile anche degli altri piani che non cadono sul punto di fuoco: l'incredibile profondità di campo insita proprio nella struttura ottica delle compatte digitali permettono infatti un'estensione della profondità di campo assolutamente irraggiungibile con un qualsiasi sistema reflex; la possibilità poi di ruotare il monitor permette anche di scegliere punti di vista inconsueti, come riprese dal basso verso l'alto, realizzabili con un sistema reflex solo disponendo di particolari aggiuntivi per il mirino.

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Usando una compatta digitale, in questo caso una Coolpix 8400, alla minima distanza di messa a fuoco di 3cm,
oltre ad ottenere un eccellente dettaglio del primo piano, è ancora possibile “leggere” lo sfondo.

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Un altro esempio di superlativa estensione della profondità di campo
ottenuta sempre con la Coolpix 8400.


Il limite della compatta è di solito in alcune differenze ottiche, come la presenza di distorsioni visibili soprattutto quando si fotografano alla minima distanza di messa a fuoco e con lo zoom su focale grandangolari oggetti lineari. La risoluzione poi è di norma inferiore a un obiettivo per reflex appositamente concepito per la macrofotografia ma a volte questo limite si compensa grazie alla maggior estensione della profondità di campo che permette di avere a fuoco anche un soggetto tridimensionale di piccole dimensioni, in maniera accettabile anche se non eccellente su tutti i piani.

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Una “normale” inquadratura in una fotografia a distanza ravvicinata…

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Può far scoprire nuovi mondi semplicemente ribaltando il punto di vista: questo è il
dominio incontrastato delle compatte digitali con monitor riposizionabile.


 
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