Di Gerardo Bonomo

Dalla scala all'ingrandimento
L'invisibile
Quale attrezzatura?
Ottiche AI o ottiche AF?
La reflex
Quale focale? Spingendosi più in là

Il moltiplicatore di focale
Le lenti addizionali
Gli obiettivi da ingrandimento

La macrofotografia sul campo
Treppiede La sorgente luminosa in interni

Mosso e micromosso
L'estensione della nitidezza

La diffrazione
La messa a fuoco
Il mirino ingranditore
Lo sfondo
L'esposizione
Il formato RAW e la post produzione
Conclusioni  

 

La sorgente luminosa in interni
Oltre ovviamente al flash, wireless, in interni, grazie anche al fatto che una reflex digitale può impostare il bilanciamento del bianco in modo perfettamente adeguato alla reale temperatura di colore della luce artificiale che si vuole impiegare, usare una sorgente di luce continua permette molti vantaggi, rispetto al flash, a cominciare dal fatto che è possibile previsualizzare perfettamente il risultato finale nel mirino prima dello scatto; una buona sorgente di luce continua può per esempio essere il piano luminoso per la visione delle diapositive. Quelli dell'ultima generazione non scaldano, sono di norma già a 5.000° K e quindi oltre che a poter essere perfettamente bilanciati non lasciano zone vuote nello spettro colore – come al contrario fanno per esempio le lampade ad incandescenza - . Cartoncini bianchi per enfatizzare la luce riflessa in alcuni punti del soggetto e cartoncini neri per sagomare la luce principale sono i pochi ed economici accessori che vanno a completare il "parco luci".
In interni ovviamente il treppiedi è d'obbligo, sia per i tempi di posa molto lunghi che si raggiungono con le immagini eseguite in luce continua artificiale, sia per il fatto che si possono eseguire bracketing tanto dell'esposizione che del fuoco senza che l'inquadratura cambi involontariamente.

Ingrandisci
Piani luminosi a 5.000°K che trovano un impiego perfetto per l’illuminazione in macrofotografia.

 
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