Di Gerardo Bonomo

Dalla scala all'ingrandimento
L'invisibile
Quale attrezzatura?
Ottiche AI o ottiche AF?
La reflex
Quale focale? Spingendosi più in là

Il moltiplicatore di focale
Le lenti addizionali
Gli obiettivi da ingrandimento

La macrofotografia sul campo
Treppiede La sorgente luminosa in interni

Mosso e micromosso
L'estensione della nitidezza

La diffrazione
La messa a fuoco
Il mirino ingranditore
Lo sfondo
L'esposizione
Il formato RAW e la post produzione
Conclusioni  

 

La diffrazione
Per qualsiasi obiettivo esiste un limite fisico alla chiusura del diaframma, oltre al quale anche se aumenta ancora la profondità di campo interviene anche il fenomeno della diffrazione che porta a un ammorbidimento generale dell'immagine, a volte così vistoso da invalidare l'aumentata profondità di campo. Qui entrano in campo obiettivi come il PC 85mm Micro che permette un'estensione in profondità del piano di fuoco attraverso il basculaggio senza dover chiudere troppo il diaframma.
Il suggerimento per arrivare a un'immagine con un buon compromesso tra il rapporto di riproduzione ottenuto e la nitidezza di tutte le parti del soggetto che si desiderano a fuoco è quello di ridurre il rapporto di riproduzione, quindi allontanare progressivamente la fotocamera dal soggetto e/o posizionare il soggetto rispetto al piano focale in modo da ridurne la sua estensione in profondità.

La messa a fuoco
Una corretta e perfetta messa a fuoco è fondamentale nella fotografia a distanza ravvicinata e in macrofotografia. Usando una reflex digitale non professionale, nonostante l'AF e/o la messa a fuoco assistita non è facile avere una perfetta percezione della messa a fuoco attraverso il mirino della fotocamera.
Il mirino ingranditore.
Per fotocamera come la D70 Nikon ha a disposizione il mirino ingranditore DG-20 in grado di ingrandire di circa 3x la parte centrale dell'area inquadrata dal mirino. Nonostante questo ausilio e la possibilità di rivedere comunque l'immagine appena scattata sul monitor della fotocamera, un leggero fuori fuoco spesso non è visibile con questi strumenti; ecco perché è consigliabile eseguire un bracketing della messa a fuoco, focheggiando il soggetto principale su alcune distanze intermedie, per valutare poi attraverso il monitor del computer l'immagine più nitida.
Per un bracketing ottimale della messa a fuoco si suggerisce di lavorare in manual focus.

Ingrandisci
La scala di messa a fuoco degli obiettivo come il Micro Nikkor 60mm f/2.8 è espressa in metri – bianco – in piedi – giallo,
e nel coefficiente di riproduzione – arancione; con l’obiettivo su infinito si intravede già il rapporto di riproduzione 1:10, mentre
a destra, con l’obiettivo sulla minima distanza di messa a fuoco – 0,219 – si legge il rapporto di riproduzione che è 1:1.

Ingrandisci
La lente frontale del 60mm è annegata all’interno della montatura dell’obiettivo che crea così un paraluce molto
efficace che va comunque implementato con il suo paraluce originale – HN- 22 -.

Ingrandisci
Con il 60 Micro, man mano che si focheggia sulla distanza minima le lenti frontali tendono ad allontanarsi
dal piano focale mantenendo comunque una serie di anelli concentrici che continuano a svolgere il lavoro di paraluce.


 
precedente  

Metodi di pagamento: