Apertura di eccellenza per l’ultimo numero dell’anno di Sguardi, con un approfondimento dedicato al grandissimo James Nachtwey, non solo «un fotografo di guerra», come dice Wim Wenders, ma «un uomo di pace, una persona che per desiderio di pace va in guerra e si espone, per creare la pace partendo da un odio sconfinato per la guerra e da un amore sconfinato per gli esseri umani». In occasione dell’apertura di Memoria, la più ampia retrospettiva mai concepita sul lavoro del fotografo statunitense (Palazzo Reale, Milano, fino al prossimo 4 marzo), Sguardi ha intervistato Roberto Koch, fondatore di Contrasto e curatore dell’antologica con lo stesso Nachtwey che non esita a definire il più importante testimone del nostro tempo...
Un viaggio attraverso la storia recente con gli occhi dei grandi reporter. Due viaggi sulle tracce dei miti di Ulisse e di Marco Polo. Un racconto dell’Italia, vista da dentro (da fotografi italiani) e fuori (da fotografi stranieri). Un festival e una fiera dell’arte fotografica a Milano. E, poi, fotografare architetture e fotografare nature (reinventandole). E, infine, news su mostre e rassegne. Questo il mix di Sguardi di inizio primavera.
La doppia testimonianza di due autori italiani, diversissimi nelle scelte cromatiche e stilistiche. Due città-mondi, come Napoli e Parigi, narrate attraverso la fotografia. Due inviati in territori speciali: uno tra cielo e strade; l’altro sui ghiacciai del pianeta. Il decennale di un premio assegnato dai photoeditor. E poi notizie su mostre, concorsi, libri. Questo il mix di Sguardi di inizio 2015.
The Cal - il calendario, se ce n’è uno - festeggia il suo cinquantesimo anniversario. E oltre all’edizione del nuovo anno, affidata a Steven Meisel, si celebra con un’esposizione retrospettiva – Collezione Pirelli Forma e Desiderio, a Palazzo Reale a Milano – che attraversa tutte le edizioni e mette in scena gli sguardi dei quarantadue autori chiamati a realizzare ogni anno il proprio calendario attraverso la propria visione. L’uscita di alcuni libri a lui dedicati e una grande mostra sulle sue fotografie rendono omaggio a un altro mito degli ultimi decenni, un campione vero dell’andare: in verticale – da grande alpinista – prima, in orizzontale – da viaggiatore-fotoreporter ed esploratore (per quanto si possa esserlo stato e si possa ancora nel secondo Novecento e ieri/oggi) – poi.
L’intervista che apre questo numero di Sguardi è a un autore speciale - William Albert Allard - così speciale da aver rappresentato, secondo alcuni (David Alan Harvey, per esempio), un momento di svolta nell’evoluzione della rivista del National Geographic dal punto di vista fotografico: dalla foto-cartolina al reportage attento alla vita quotidiana, al fattore umano, al dietro le quinte, all’immersione nelle storie per restituire vedute d’insieme e intimità. La seconda intervista del numero prende avvio dal progetto singolare di Maud Bernos, che ha rintracciato, inseguito e fotografato i protagonisti della Vendée Globe, il giro del mondo in barca a vela in solitaria, realizzando una serie di ritratti in bianco e nero, in medio formato, degli skipper all’approdo post-impresa.
Sono dieci anni esatti che Henri Cartier-Bresson se n’è andato. E ci manca. Da allora, ogni occasione per ritrovarne il tocco e lo spirito, il genio compositivo, la pratica dell’istante decisivo, è per noi benvenuta. Figurarsi quando ci troviamo davanti a una retrospettiva senza precedenti come quella che sbarca al Museo dell’Ara Pacis di Roma dal Centre Pompidou di Parigi. Frutto di un profondo lavoro di ricerca nell’archivio di Cartier-Bresson, la mostra copre il suo intero percorso professionale e propone le icone più importanti accanto a immagini meno conosciute delle diverse stagioni di Cartier-Bresson...
Sguardi di maggio si apre con una lunga intervista - in parallelo - ai tre vincitori italiani del World Press Photo, il premio di fotogiornalismo più importante al mondo: a Bruno D’Amicis e Alessandro Penso sono andati i primi premi nelle prestigiose sezioni Natura Foto singole (per un’immagine di una volpe del deserto legata, scattata in Tunisia) e Notizie generali Foto singole (per un’immagine di un campo di accoglienza di rifugiati siriani in Bulgaria); mentre al portfolio di Gianluca Panella è andato il terzo riconoscimento nella sezione Notizie generali Reportage per il suo lavoro sul blackout nella Striscia di Gaza.
Sguardi di inizio primavera apre con una lunga intervista a Franco Fontana, un fondatore di stile, uno degli autori più importanti della fotografia italiana, un caposcuola del colore benedetto dalla fama internazionale, incrociato a Venezia in occasione della grande retrospettiva dedicatagli a Palazzo Franchetti dall’emblematico titolo Full Color...
Due retrospettive di autori di gran gusto che non ci sono più, sei viaggi sulle tracce del sacro e di esotismi e singolarità prossime e remote, un’indagine visiva sul femminicidio, news su libri e mostre. Questo il mix di Sguardi che apre il nuovo anno.
Il terzo numero di Sguardi+ - dopo il viaggio in India e il giro delle Eolie - porta di nuovo lontano. In America, attraverso l’America. Da est a ovest. Go West era l’invito rivolto a chi, verso fine Ottocento, era pronto a partire per cercar fortuna.
Grandi scrittori visti da grandi fotografi, visioni urbane al centro di un festival che sta crescendo, il villaggio di Gabriel García Márquez, l'intervista a un fotografo-regista, le varie facce del paesaggio, istantanee dal Giappone e viaggi attorno alla propria stanza, il lungo percorso di un fotografo-viaggiatore e quello nella memoria di uno studente, news su visioni fotografiche e pittoriche. Questo il mix di Sguardi di novembre.